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COME entrare nel luogo santissimo e SPERIMENTARE IL SOPRANNATURALE

Abbiamo affrontato il tema della potenza del luogo santissimo, che ci consente di sperimentare miracoli, liberazione e guarigione quando noi siamo alla presenza di Dio. Ma cosa dobbiamo fare per essere alla presenza di Dio? Non è già dovunque la presenza di Dio? Rimani con noi e rispondiamo

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Cosa ci fai qui?

Cosa ci fai qui? Come mai sei sulla Terra? Ma soprattutto: come mai ti trovi in questa situazione? Una cosa del genere domandò Dio ad un profeta, e il profeta non sapeva cosa rispondere!!!

Rimani con noi e vediamo di prepararci meglio del più grande profeta della storia, per affrontare ogni difficoltà della vita!

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Consacrazione: 5 verbi per comprenderla

Consacrazione: 5 verbi per comprenderla
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– Credere in Dio ha a che vedere più con la pratica che con la teoria (che comunque è preziosa). Credere è più qualcosa di visibile, che qualcosa di invisibile e interiore.

Il popolo di Israele ha commesso tanti errori nel proprio percorso, ma tra le cose positive si può sicuramente annoverare la comprensione del concetto di dedicazione = vivere ed essere dedicato al proprio Dio in maniera anche visibile senza vergognarsi, anzi con orgoglio (ma non arroganza o superiorità). Il riconoscere la propria chiamata, come motivo di vita e la cosa più importante da compiere. Adesso affrontiamo due versetti che ci guidano nel comprendere cosa il Signore intende per essere veri credenti.

DEUTERONOMIO 10:12-13 E ora, Israele, che cosa chiede da te il SIGNORE, il tuo Dio, se non che tu tema il SIGNORE, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, che tu osservi per il tuo bene i comandamenti del SIGNORE e le sue leggi che oggi ti do?

– In questi 2 versetti abbiamo 5 azioni pratiche che siamo chiamati a svolgere per essere discepoli di Gesù, veri figli di Dio, e anche che amiamo Dio e lo onoriamo per chi Lui è. I Figli di Dio ubbidiscono al Padre e hanno un rapporto con il Padre, poi ci sono quelli che non hanno mai avuto a che fare con Dio e non hanno alcun rapporto con Lui e quindi non sono “figli”. Il figlio vive insieme al Padre fino alla maggiore età, non da separati in casa, ma avendo comunione costante.

Questi due versetti appena letti ruotano attorno a 5 verbi che esprimono 5 azioni: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE

– TEMERE – il verbo in ebraico è “iarè”, e in greco è “fobestài” ed esprimono il concetto di paura, spavento, timore o riverenza. Temere il Signore è un punto di partenza nella vita.

LUCA 12:4-7 Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono fare di più. 5 Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. 6 Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio; 7 anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.

– Gesù dice “Temete, ma non temete”, cioè abbiate il timore di Dio riconoscendo la Sua gloria e grandezza e il Suo diritto di uccidere noi peccatori, e in questo modo potrete non temere sapendo che Lui è amore e ama chi crede in Lui più di molti passeri. Se temi Dio, puoi comprendere la grandezza del sacrificio di Gesù Cristo e il dovere di dedicarGli tutta la tua vita, di consacrarti a Lui!

– CAMMINARE – Non dobbiamo fare di testa nostra. Camminare nelle vie di Dio implica che le vie sono le Sue, non le nostre. Implica che dobbiamo chiederGli per quali strade dobbiamo camminare, non seguire i nostri ragionamenti! Gesù diceva a tutti “Seguimi”, vuol dire che dobbiamo guardare dove va Lui, e andarGli dietro. “camminare nelle Sue vie” vuol dire vivere secondo la Sua volontà tutti i giorni. TUTTI I GIORNI! Mettere la Sua volontà, i Suoi piani prima dei nostri. Vuol dire che non pianifico io le attività quotidiane, ma le pianifica Lui e mi dice Lui dove devo andare, infatti leggiamo in ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: «Questa è la via; camminate per essa!»

– Odi la voce che ti guida? Se non la senti prega e chiedi a Dio di parlarti e poi stai in ascolto!

– AMARE – Dio richiede di amarLo. In altri punti lo comanda esplicitamente. Ma leggiamo in 1 GIOVANNI 4:10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

– Dio non chiede mai di fare cose che Lui non farebbe per primo. Quindi ci richiede di amarLo nel senso che dobbiamo rispondere a Lui come degli specchi, riflettendo il tipo di amore che Lui ha per noi, cioè che ci ama anche quando non lo meritiamo, anche quando non siamo al top, che ci ama al punto da sacrificare Suo Figlio. Che agisce in nostro favore senza che lo chiediamo. Così siamo chiamati noi a mostrare amore verso di Lui al punto da “sacrificare nostro figlio” come Abrahamo, cioè le nostre passioni e le nostre distrazioni, i nostri hobby e tutto noi stessi per dedicare tempo alla preghiera e alla Sua Parola, alla comunione fraterna e alla lode e adorazione a Dio.

– SERVIRE – Essere al servizio di Dio. Essendo parte attiva in chiesa e fuori dalla chiesa. Essendo parte attiva in questo mondo come testimoni di Cristo, facendo visite, incontri di preghiera, cellule. ServirLo nella chiamata specifica personale, e in quella generale. Essere una luce in questo mondo. Per esempio quando ci chiedono come abbiamo passato la domenica, consiglio a tutti di parlare della benedizione che si ha avuto in chiesa, in modo che le persone possano esprimersi sul condividere o meno che sia bello e importante andare in chiesa, credere in Dio, e poter creare opportunità di condividere il messaggio del Vangelo. La gente non potrà ricevere il messaggio di Cristo se non vede in noi l’entusiasmo del lodarLo e servirLo, e addirittura neanche sapendo che si è credenti e si va in chiesa.

– OSSERVARE – Come abbiamo analizzato in passato, i comandamenti non sono fredda “legge”, ma esprimono gli insegnamenti del Signore per il nostro bene anche quando a noi non sembra. Anche se per noi potrebbe sembrare faticoso o impossibile attenersi a un Suo insegnamento, con la potenza dello Spirito possiamo farcela, perché quel “comandamento” è un insegnamento del nostro Padre d’amore per la nostra crescita. Tu puoi essere essere luce in questo mondo, e puoi manifestare la potenza di Dio. Mitsvah esprime “direttiva” e serve ed è intesa per guidare, governare, o influenzare la nostra vita, per indicarci una direzione e non farci brancolare nel buio, darci dei punti di riferimento. In concreto questo brano esprime il concetto di attenersi attentamente alle direttive di Dio. Dio parla!

CONCLUSIONE. Tra le varie chiamate che ci sono sopra ogni credente, c’è la chiamata a consacrarsi. Sei chiamato o chiamata a consacrarti a Lui. Lo stesso termine ebraico “Kadosh”, che normalmente traduciamo in italiano con “santo”, esprime il concetto di consacrazione a Dio, cioè l’unico modo per vivere una vita santa e collegata con Dio. Ciò si esplica per esempio attraverso i 5 verbi che abbiamo analizzato oggi dal libro del Deuteronomio: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE. Voglio invitarti a pregare con me affinché io e te possiamo non dimenticare la chiamata alla consacrazione che abbiamo. Preghiamo che il Signore ci dia la forza affinché possiamo attenerci fermamente a Lui, vivendo con Lui giorno dopo giorno. E soprattutto se tu sei uno di quelli che non sapeva di avere una chiamata alla consacrazione a Dio sulla propria vita, addirittura fatta da parte di Dio stesso il Creatore, prega con me.

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Figli di Re

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Abbiamo letto le scorse settimane di Pietro che era stato definito da Gesù un satana, cioè un avversario, e abbiamo detto che come lui, possiamo essere avversari di Gesù anche noi non ubbidendo a ciò che dice Gesù ma seguendo i nostri ragionamenti umani, il nostro intuito fallace, le nostre idee.

1 SAMUELE 15:22 Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco, l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni.

– A Dio importa più se Gli siamo ubbidienti e lo ascoltiamo attentamente, che se facciamo dei sacrifici per Lui. Non importa quello che fai per Lui, ma importa quello che farai con Lui in ubbidienza a Lui. Però l’ubbidienza non è tutto, e da sola non basta. Leggiamo in:

GIACOMO 4:7 Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.

– Dipende da te: se non ti sottometti a Dio e non resisti al diavolo, egli non fuggirà da te!

Quando dici “non ce la faccio”, stai sicuro che non ce la farai! Se il Signore dice che ce la fai e tu Gli credi, allora ce la farai! E’ questione di ubbidienza e sottomissione a Dio!

Ubbidire e sottomettersi sono due aspetti diversi dello stesso concetto, ma devono essere applicati tutti e due, per renderci completi.

John Bevere insegna che l’ubbidienza ha a che fare con l’azione e la sottomissione con l’atteggiamento. Puoi essere infinitamente ubbidiente e fare tutto ciò che Dio vuole, ma se non sottometti i tuoi atteggiamenti e i tuoi pensieri a Lui, sarai sconfitto dal diavolo.

Ripeto: l’ubbidienza ha a che fare con l’azione e la sottomissione con l’atteggiamento. La pienezza ce l’hai con tutte e due, questo è quello che Dio cerca.

Il Grande Orologiaio ci ha fatti così, conosce i nostri ingranaggi, li ha fatti Lui, quindi abbiamo bisogno di sottometterGli i nostri atteggiamenti e pensieri, e di agire in ubbidienza a ciò che dice Lui per vivere una vita piena!

Come sta scritto in Efesini 4, brano che abbiamo letto la scorsa settimana: se non sei rinnovato nello Spirito della mente, e non ti rivesti dell’uomo nuovo che è a immagine di Dio, rimani la creatura caduta dal giardino dell’Eden, stai facendo posto al diavolo, e non sarà lui a fuggire davanti a te, ma sarai tu a dover scappare dai suoi attacchi! Quindi, per il nostro bene, è meglio che impariamo ad abbandonare i nostri pensieri a Dio e a comportarci come dice Lui! Sottomissione ha a che vedere con i nostri pensieri, mentre l’ubbidienza ha a che vedere con le nostre azioni.

– Pietro poi sul monte della Trasfigurazione ha fallito nel capire la necessità dello stare alla presenza di Dio (non aveva capito l’importanza della presenza di Dio nella preghiera e nella lode, nella vita, in ogni momento, sia che le cose vanno bene, che se le cose vanno male).

E poi ha fallito nel capire che come nel Getsemani, nella vita ci sono realtà spirituali che combattono contro di noi, e ci fanno venire sonnolenza, spossatezza, pensieri negativi e qualsiasi cosa che possa allontanarci dalla preghiera e dalla pace di Dio.

Ma sia che affrontiamo realtà spirituali ostili, sia che si tratti di realtà naturali ostili, in Filippesi leggiamo:

FILIPPESI 4:6-8 Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.

– Puoi cullare la tua ansia, le tue preoccupazioni, le tue paure, idolatrarle e tenerle strette a te. Tenendo le tue ansie stai creando spazio per il diavolo e stai instaurando dei legami spirituali sulla tua vita e forse su quella di qualcun’altro. Con questo atteggiamento stai annaffiando la zizzania del diavolo che cresce in te e intorno a te.

Oppure puoi scegliere di ascoltare Dio, passare tempo alla Sua presenza, lasciarGli le tue preoccupazioni e paure, senza riprenderle!

Poi serve rinunciare al credere ai tuoi pensieri, ai tuoi legami, le tue limitazioni, le tue difficoltà, innalzando e idolatrando Dio! Chi vuoi idolatrare?

Analizziamo questo brano nel dettaglio: prima di pregare, dobbiamo smettere di essere ansiosi, il verbo è all’imperativo! Praticamente sta dicendo che puoi pregare 24 ore su 24, ma se prima non lasci l’ansia e le preoccupazioni, pregare diventa inutile, non porta risultato. “Non angustiatevi di nulla” non è un consiglio, ma un comandamento. Se ti angusti, blocchi le benedizioni di Dio sulla tua vita. Se ti angusti le cose possono solo andare male!

Poi far conoscere a Dio le nostre richieste in preghiere e suppliche con ringraziamenti, così la pace che supera ogni intelligenza può custodire i nostri cuori. Che bello, una pace che non può essere capita. A che ti serve l’ansia, se puoi avere una pace incomprensibile e soprannaturale???

Quindi quale deve essere l’oggetto dei miei e dei tuoi pensieri? L’ansia, la preoccupazione, il ragionamento su come posso risolvere i problemi, su come posso cambiare quella persona o quella situazione? Idolatria è anche credere che con la tua e la mia intelligenza possiamo raggiungere la pace o risolvere i problemi. Credere che possiamo farcela da soli.

Questi versetti ci insegnano che la pace di Dio è più intelligente della mia e della tua intelligenza! La pace è intelligente, veramente intelligente, o perlomeno è “più intelligente”, supera ogni intelligenza!

Cosa ci devo fare con la mia testa? Con i miei pensieri?

Pensare alle cose vere, onorevoli, giuste, pure, amabili, di buona fama, in cui è qualche virtù e qualche lode. Solo a queste e non ad altre!

Ma perché devo credere che Dio farà le cose per il meglio e mi darà pace? Perché devo tranquillizzarmi e fidarmi che Dio opera? Chi è Lui?

1 TIMOTEO 1:17 Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

– Perché Dio è il Re Eterno, immortale, unico Dio. Colui che ha fatto la promessa di non lasciarti e non abbandonarti, è Re dell’universo. Può ogni cosa se io e te ci fidiamo di Lui, ci lasciamo lavorare da Lui! Lui è degno di gloria per sempre, e a Lui appartiene l’onore per sempre!

Paolo dice che questo Re Altissimo tiene tantissimo a me e te! Vuole che siamo salvati (nella mente, nell’anima e nel corpo, cioè da depressione, scoraggiamento, solitudine, paure, malattie), ma vuole anche che viviamo e che regniamo con Lui!

2 TIMOTEO 2:10-12 Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è quest’affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo.

– Se siamo costanti, se siamo Figli ubbidienti e sottomessi (cioè agiamo costantemente in ubbidienza a quello che Lui dice, e viviamo con un atteggiamento di sottomissione a Dio) Lui ci farà regnare con Lui!

Dobbiamo morire con Cristo e essere costanti, ubbidienti e sottomessi e ci aspetterà un futuro glorioso!

MATTEO 10:16 Gesù disse: «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

– A nessuno piace essere associato ad una pecora, in quanto viene considerato un animale stupido, ingannabile, eppure Dio vuole fare il nostro Buon Pastore. Le pecore hanno diversi pregi, ascoltano, ubbidiscono, sono pulite, raramente si perdono perché seguono il pastore, vivono tranquille perché tutti i pensieri e i problemi li scaricano sul pastore. Anche noi possiamo ascoltare la voce del Buon Pastore e scaricare su di Lui i nostri problemi!

Ma sai, non sei solo pecora, sei anche principe e principessa perché il Re ha decretato che io e te regneremo con Lui: se sei Figlio ubbidiente di Dio, e sottomesso, sarai Suo erede e coerede con Cristo, quindi un principe o una principessa.

ROMANI 8:17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.

– Non ti far vincere dai problemi di questo mondo, né dai pensieri o dalla depressione o dallo scoraggiamento. Sei un principe, abbi un certo contegno! Affronta i problemi con autorità regale!

Vorrei quindi lasciarvi con il pensiero, focalizzando la nostra attenzione sul nostro sangue reale! Sul nostro essere delle autorità, dei figli di Re!

Siamo chiamati ad essere ubbidienti e sottomessi con costanza a Dio. Abbandonare l’uomo vecchio con i suoi pensieri, e prendere la mente spirituale dell’uomo nuovo in Cristo. Ad essere figli di Re! Del Re dei Re!