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Esperienza e sostanza agli occhi di Dio

Sai che esperienze Dio vuole farti fare? E sai cosa è di sostanza ai Suoi occhi? Oggi vorrei parlare di questi 2 argomenti per scacciare le distorsioni della società contemporanea, e per avvicinarti di più verso la benedizione che il nostro Creatore ha pensato per te!

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La relazione soprannaturale che cambia il mondo reale

In questo video presenterò i 4 punti chiave per vedere Dio all’opera. Non si tratta di bacchetta magica, ma di comprendere le stesse regole che Lui ci ha dato. Voglio farti il lavaggio del cervello con la Parola di Dio. Non per introdurti in una setta, ma perché la nostra carnalità e umanità sono un ostacolo per la gloria di Dio nella nostra vita.

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Allinearsi alla Parola di Dio – Vincere i pensieri ingannevoli

Allinearsi alla Parola di Dio è fondamentale. Nello scorso video ho trattato 7 pensieri ingannevoli che ci rovinano la vita, metto il link in alto a destra affinché alla fine di questo video potrai andare a vederli. Ne ho trovati altri otto e sconfiggendoli potremo essere benedetti! Io sono Carlo di MdG, un progetto nato per scoprire la volontà e la benedizione di Dio sulla nostra vita attraverso video settimanali dove approfondiamo la Parola di Dio. Ora vediamo come allinearci ad essa, evitando i seguenti inganni, quali sono i tuoi? Ti impegnerai a sconfiggerli? Fammelo sapere nei commenti!

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Al CUORE della CHIESA – Etimologia, archeologia e Bibbia

In questo messaggio approfondiremo etimologia, archeologia e Bibbia riguardo chi ha voluto la Chiesa, se serve a qualcosa, se sì a che cosa, se sono tutte uguali oppure ci sono alcune che adempiono la volontà di Dio e altre no, e che cosa si dovrebbe fare in una chiesa di Dio.

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L’utilità dell’afflizione

Se sei concentrato/a sui tuoi impegni, problemi e afflizioni, voglio accompagnarti in un percorso con l’apostolo Paolo, nell’approfondimento dell’afflizione, come risolverla, e di come servire Dio e il prossimo.

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METODI EDUCATIVI EFFICACI secondo DIO

Vuoi sapere come essere un buon genitore? O come poter guidare il tuo partner o i tuoi collaboratori a maturare? Non penso di essere un leader migliore di altri, ma ho scoperto 7 principi nella Bibbia che mi hanno aiutato e hanno aiutato la mia famiglia. Vediamoli insieme.

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Battere la maledizione

Nella vita ci troviamo spesso confrontati con delle difficoltà. Spesso ci sono persone che ci attaccano ingiustamente. Hai mai vissuto con la certezza che qualcuno stesse parlando male di te, o ti stesse maledicendo e creando terra bruciata sotto i piedi? Hai paura dell’opposizione spirituale? Io mi ci sono trovato e vuoi sapere cosa ho fatto? Rimani con noi se vuoi sapere se questa negatività ha del vero potere sulla tua vita, e come spezzarla.

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Pronto soccorso in arrivo

“Sto pregando ma non succede niente!” Se è questo che stai pensando il messaggio di oggi ti riguarda! Attraverso l’esperienza mia e di profeti e apostoli, vedremo che a volte è necessario attendere per vedere l’esaudimento delle preghiere, quanto si deve attendere, se le preghiere sono ascoltate da Dio e cosa dobbiamo fare nel tempo dell’attesa.

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Preghiera efficace

Forse preghi da anni e non vedi il risultato. Oggi voglio darti degli spunti di meditazione dalla Parola di Dio. Vedremo che ci sono preghiere che non arrivano al soffitto, e preghiere efficaci. Vedremo anche il potere della grazia di Dio, nel liberare le persone per un nuovo livello di vita.

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Il Potere Esecutivo del Regno

Il potere Esecutivo è esercitato dal Governo e consiste nell’eseguire le leggi fatte dal Parlamento (che possiede invece il potere Legislativo). Oggi parliamo di un potere Esecutivo speciale, quello del Regno dei cieli! Dopo aver visto chi decreta le leggi spirituali del Regno dei cieli, vediamo ora chi le esegue! Scopriamo alcuni nostri compiti, e come possiamo essere potenziati.

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Il potere legislativo del Regno

“I politici rubano!”, questa frase viene ripetuta continuamente.

Al di là del fatto che generalizzare quando non si hanno le prove sui “tutti” è sempre sbagliato, ma anche fosse vero, se hai veramente fede in Dio questo problema non ti sfiora nemmeno.

La speranza e la gioia che ti da il Signore sono così forti che dei politici corrotti sono l’ultimo dei tuoi problemi, e non sono nemmeno un problema.

Oggi affrontiamo il potere legislativo, che è il potere che ha il parlamento di fare le leggi. Io credo che biblicamente questo potere viene dato a Gesù, e che le Sue leggi possono dare pace e gioia in ogni situazione.

Rimani con noi e vediamo se questo discorso fila.

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Per il tuo bene non limitare Dio

Spesso ci lamentiamo del fatto che non vediamo Dio operare, che siamo nella difficoltà e non vediamo via di uscita, vediamo che i nostri piani non funzionano, ma se io ti dicessimo che spesso limitiamo Dio? Se rimani con noi mostrerò alcuni casi della Scrittura dove Dio ti parlerà in merito a limiti che noi a volte mettiamo per fermare l’opera di Dio. Inoltre vedremo come fare a liberare la potenza soprannaturale di Dio

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Il vero male del mondo

Periodicamente c’è qualcosa che è condannato senza appello dal pensiero dominante. Sono state le pellicce, le macchine, il covid, il vaccino, gli ambientalisti, la destra, la sinistra, la Cina, la Russia, l’Ucraina, i massoni, i demoni. Il mondo vuole sempre polarizzarsi mettendo uno contro l’altro. Ma se non fosse fra questi il male della società? Se avessimo tutti perso energie, tempo, e soprattutto perso di vista l’obiettivo su cosa sia veramente malato?
Tutto può avere un’influenza negativa, ma nulla merita la nostra attenzione come una cosa in particolare. Cosa che tra l’altro non viene considerata assolutamente.

Vediamola insieme.

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I ruoli secondo Dio

I ruoli secondo Dio
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Cos’è importante nella vita e cosa non lo è? Per quale motivo sono nel mondo?

Oggi parleremo dei ruoli, perché se non lo sai ognuno di noi ha dei ruoli, e se ti interessa questo argomento ti invito a rimanere con me.

Cosa ci sto a fare in questo mondo? Chi non si è mai posto questa domanda! Se poi uno è credente, allora la domanda diventa: qual è la volontà di Dio per la mia vita?

Purtroppo la religione non aiuta le persone a trovare la risposta personale a queste domande, per cui spesso le persone sono sballottate qua e là e si trovano una risposta, che a volte è giusta, ma spesso no.

– Se sei interessato a comprendere cosa ci stai a fare in questo mondo e quale sia la volontà di Dio per te, segui questo discorso sui ruoli secondo Dio!

Spesso si pensa che servire Dio sia avere una responsabilità nella chiesa, quindi possa essere il diventare pastore, profeta o profetessa, apostolo, dottore o monitrice o anziano o anziana o diacono o diacona. Queste sono responsabilità, compiti ruoli, non è detto però che siano secondo il piano di Dio per la vita tua!

Ho portato due messaggi sui ministeri e metto il link qui in alto a destra nelle schede e in basso nella descrizione al video su youtube nel caso volessi vederli, ma vorrei prima che capissi il messaggio che sto portando ora!

In futuro farò anche una serie sui “doni spirituali”, ma comunque è necessario avere ben chiaro il concetto che Dio ha dei ruoli e la Sua volontà sulla tua vita.

LUCA 19:37-40 Quando fu vicino alla città, alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!»
Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: «Maestro, sgrida i tuoi discepoli!» Ma egli rispose: «Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno».

– La folla acclama giustamente Gesù, è fa dichiarazioni molto forti, che se non fossero fatte a Gesù, ma a esseri umani o a statue, sarebbero bestemmie. Invece giustamente fanno queste dichiarazioni verso Gesù! La religione però ti distrarrà sempre da Gesù. Metterà sempre intermediari, mediatori, sacerdoti, padri spirituali, etc… Nota che cosa dichiara Gesù: non dice solo che è giusto lodarlo e riceverlo nella propria vita, ma che Dio è così degno di gloria, che se non lo innalza l’uomo distraendosi con statue, dogmi, precetti religiosi e altra roba, allora Dio farà gridare le pietre!

VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! Gesù sta parlando della vergogna dell’uomo che viene scalzato nel proprio ruolo, dalle pietre. Badate bene che lì c’erano fior fiore di teologi, di religiosi, di sacerdoti, di profeti…VERGOGNA!!! Il vero “ruolo secondo Dio” non è una posizione di autorità religiosa, ma è una posizione spirituale davanti a Dio: la posizione di chi rende gloria a Dio e fa tutto per Lui!

Cosa sei disposto o disposta a fare per il Signore?

C’è un brano nei Vangeli dove una donna peccatrice che entra in casa di Simone il fariseo quando c’era Gesù, e rompe il suo vaso di alabastro con tutto il preziosissimo olio che c’era dentro, per usarlo come adorazione verso Gesù invece di darlo ai poveri. Quella donna ha fatto un gesto incredibile che è ricordato nella storia!

Poi Gesù parlando a Simone il fariseo, gli spiega quello che è successo:

LUCA 7:45-48 Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai versato l’olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama». Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati».

– Quando non sei consapevole della tua situazione spirituale, non sai apprezzare quello che ha fatto Gesù e non puoi capire il piano di Dio per la tua vita! Invece la donna vide il perdono dei propri peccati perché comprese la propria situazione davanti a Dio, e comprese il proprio bisogno di amore, e comprese quanto Dio è degno di tutto il nostro amore. Questo apre la benedizione di Dio sulla vita. Questo da un senso alla propria vita! La donna seppe “vedere” Dio e “servire” Dio, per questo è ricordata come grande esempio della storia! Ma a volte non sappiamo dare il giusto valore a Dio, e questo può succedere anche se abbiamo responsabilità spirituali o titoli religiosi, come per esempio il profeta Balaam:

NUMERI 22:27-30 L’asina vide l’angelo del SIGNORE e si sdraiò sotto Balaam; l’ira di Balaam si accese ed egli percosse l’asina con un bastone.
Allora il SIGNORE aprì la bocca dell’asina, che disse a Balaam: «Che cosa ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?» Balaam rispose all’asina: «Perché ti sei fatta beffe di me. Ah, se avessi una spada in mano, ti ammazzerei all’istante!» L’asina disse a Balaam: «Non sono forse la tua asina che hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse solita farti così?» Ed egli rispose: «No».

– Questo brano è bellissimo: ci mostra un profeta di nome Balaam che non ascolta Dio, non vede l’angelo del SIGNORE, e fa cose stupide. E ci mostra un’asina che riconosce l’angelo del SIGNORE e……parla!!!

Non so quanti asini hai visto parlare in vita tua, io non ne ho mai visti (sì, lo so che ci sono i politici, ma loro non contano, perché in realtà sono esseri umani!). Già il fatto che un asino ti parli, dovrebbe metterti sull’attenti e invece Balaam ci litiga!

Dio può servirsi delle pietre, e Dio può servirsi anche degli asini, l’importante è essere sensibili alla voce di Dio, alla visione di Dio e alla Sua rivelazione!

A che serve essere un pastore o un profeta se poi si rischia di far arrabbiare Dio stesso e morire per mano Sua???
NUMERI 22:31-33 Allora il SIGNORE aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l’angelo del SIGNORE che stava sulla strada, con la sua spada sguainata. Balaam s’inchinò e si prostrò con la faccia a terra. L’angelo del SIGNORE gli disse: «Perché hai percosso già tre volte la tua asina? Ecco, io sono uscito per fermarti, perché la via che percorri è contraria al mio volere. L’asina mi ha visto e per tre volte ha deviato davanti a me. Se non avesse deviato davanti a me, io ti avrei ucciso all’istante, ma lei l’avrei lasciata in vita!»

– Un asino può ubbidire a Dio più di un profeta! Un asino può avere un ruolo spirituale più alto di un profeta! A che serve essere profeta o avere altre responsabilità se poi si va contro Dio stesso?

Dio non lascerà impunito nessuno che va contro di Lui e non lo ascolta, non importa che ruolo svolga o che titolo abbia! Se sei un credente, ti scongiuro: ascolta la voce di Dio! Se sei un pastore o un profeta, ti scongiuro lo stesso: ascolta la voce di Dio!

Spesso si finisce con l’esaltare un ruolo, un ministero, o si ambisce a diventare un ministro o un responsabile. Invece come abbiamo visto, serve avere visione di Dio e attenersi alla Sua volontà.

Cosa c’è di più umile, spregevole e sporco di uno zerbino? Eppure è meglio essere uno zerbino al centro della volontà di Dio, che un profeta sordo alla voce di Dio! E’ meglio essere una pietra che grida la gloria di Dio, invece che degli esseri umani che non lo fanno e vengono svergognati e umiliati dalle pietre che lo fanno! E’ meglio essere un’asina che discerne l’angelo del SIGNORE, invece che un profeta che si mette a litigare con l’asina!

Qual’è il ruolo più importante nella vita? Essere al centro della volontà di Dio!

Qual’è il ministero più importante? Fare qualsiasi cosa Dio voglia, stando all’ascolto della Sua voce!

Quando ami qualcuno, sei disposto a sacrificare i tuoi piani e le tue ambizioni pur di stare con quel qualcuno! Quando sono arrivato a Como, io venivo da Roma e avevo piani di andare all’estero, avevo dei progetti anche spirituali, ma poi incontrando quella che è diventata mia moglie, ho dovuto modificare drasticamente i miei progetti. Ho dovuto abbandonare i miei piani, ed ho imparato ad ascoltare quelli di Dio!

Oggi ci sono troppi credenti che vogliono ambire al ruolo, ma senza amare il Dio del ruolo.

Ci sono troppe persone che vogliono comprendere lo scopo della loro vita, senza amare Gesù che è la via, la verità e la vita!

Quindi le domande “Qual’è la volontà di Dio per me?” o “Quali sono i ruoli secondo Dio?” sono domande mal poste. Dovremmo parlare a Dio direttamente e chiedere “Signore cosa vuoi che faccio oggi? Con chi vuoi che parlo? Cosa vuoi che dico? Come posso mostrare quanto ti amo e che sono disposto a diventare un senzatetto o essere perseguitato, se questo può servire a mostrare il mio amore per Te?”

Ti voglio invitare a prenderla come abitudine, una santa abitudine: chiedere al Signore, anche tutti i giorni, anche più volte al giorno cosa voglia che tu faccia. Non pensare che l’avere un titolo, un ministero, una chiamata ben chiara, possa esimerti dal fare altro che quello.

Dio può chiamarti ora ad ascoltare un “asino” o a imparare da una “pietra”, o immedesimarti in uno “zerbino”, se e solo se, questa è la volontà di Dio.

Quindi abbiamo parlato di 3 passi. 1-amare Dio, 2-pregare, cioè parlare con Dio quotidianamente, 3-ascoltare la voce di Dio

– Preghiamo ora. Voglio pregare per te che stai ascoltando!

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La speranza e la pace

La speranza e la pace
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Chi è la speranza? Come possiamo lavorare insieme alla speranza? Cosa riceviamo quando lavoriamo con lei?

Queste sono alcuni dei punti che affronteremo oggi in questo tempo insieme.

Lunedì mattina stavo dormendo, erano ancora le 6, mi sono svegliata improvvisamente e dentro di me ho iniziato a ripassare tutto quello che Carlo ha detto sulla speranza e voglio farlo brevemente insieme a voi.

Nelle scorse settimane abbiamo detto che non possiamo vivere senza speranza. Le cose intorno a noi possono andare male ma Dio ha un piano per la nostra vita: pensieri di pace e non di male per darci un avvenire e una speranza.

Sperare non è sperare che vada bene, tirando a sorte, ma in ebraico esprime il concetto di rimanere attaccati ad una corda, la tikvà, in attesa di arrivare ad un obiettivo: la speranza in Dio è una corda che ci è stata messa a disposizione alla quale possiamo aggrapparci e che ci tira fuori dalla situazioni nelle quali siamo in difficoltà. Il Dio della speranza è con te e con me e ci può sostenere.
Carlo ha anche parlato di alcuni punti fondamentali per riuscire a vivere con la speranza.
Per rinsaldare la nostra speranza abbiamo bisogno di

1) leggere testimonianze dalla bibbia e ascoltare le testimonianze dei fratelli

2) non rimanere apatici, ma agire ascoltando la voce di Dio

3) nonostante le afflizioni, essere pazienti e perseveranti nel praticare la giustizia di Dio, per poter mietere a suo tempo

4) rivestirci del mantello della lode, rimanere gioiosi e non avere uno spirito abbattuto e riuscire a lodare Dio in ogni tempo.

Questi quattro elementi li ritroviamo insieme nel capitolo 15 ai Romani

Ritornando al mio risveglio di lunedì mattina, mi sono dovuta alzare e prendere la Bibbia. Il breve passo che lo Spirito Santo ha portato alla mia mente è l’incipit della prima lettera di Paolo a Timoteo.

1Tm 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per ordine di Dio, nostro Salvatore, e di Cristo Gesù, nostra speranza

CRISTO NOSTRA SPERANZA.

Rm 5:1-5 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza. Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato…

Dobbiamo mantenerci attaccati alla speranza. Dio ci ha mandato dal cielo una CORDA, che è CRISTO, la nostra speranza. Se ci teniamo stretti a Cristo, non solo riceviamo consolazione dalla parola (che è Cristo stesso), impariamo la pazienza e la perseveranza (perché dobbiamo imparare ad essere costanti nel rimanere aggrappati alla corda), acquisiamo esperienza nel camminare nelle vie di Dio,inoltre nel rimanere aggrappati alla corda che è Cristo, veniamo riempiti di gioia e pace per ABBONDARE in CRISTO grazie alla potenza dello Spirito Santo e comprendiamo quanto sia importante l’essere giustificati da Cristo, sorretti, per poter raggiungere la presenza di Dio.

LA SPERANZA – CRISTO- NON DELUDE PERCHE’ L’AMORE DI DIO E’ stato SPARSO NEI NOSTRI CUORI.
Cristo che non solo ci avvolge, ma abita in noi, per mezzo dello Spirito Santo, come segno tangibile dell’amore di Dio. Che Speranza! Che GIOIA!

In casa abbiamo messo una barra di ferro orizzontale alla quale abbiamo appeso delle corde nautiche che tengono fino a 200 kg e sorreggono l’altalena di nostra figlia e diversi altri attrezzi. Irene può essere sicura che quella corda non si spezzerà, e non la farà cadere. E man mano che prende confidenza con se stessa e la corda si fida sempre più a fare cose più difficili, ad andare più veloce…il Suo corpo sviluppa man mano i muscoli necessari per essere più agile, più intrepida, più sicura. Se prima si aggrappava all’anello e rimaneva appesa come fosse un salamino, è in grado di tirare su il peso del suo intero corpo e stare verticale a testa in già reggendosi solo con le mani, sui quali a 65 anni ha già dei bei calli a forza di fare esercizio… e in lei si iniziano a vedere i tratti della bellezza artistica quando fa esercizio…

Vi parlo anche di un’altra persona che conosciamo molto bene che ha fatto per un periodo Tessuti aerei, quella disciplina che esercita il corpo ad annodarsi e a fare presa su dei drappi di stoffa, si vedono spesso nei circhi… con uno sforzo misurato, il corpo impara a rimanere sospeso, ad arrampicarsi e arrotolarsi rimanendo sorretto e stretto senza cadere…

Ora voglio darvi un’altra immagine. Pensiamo di essere sulla parete rocciosa della vita. Sì la vita può essere difficile, lo è. E sotto c’è il baratro. La disperazione, la depressione, lo scoraggiamento, la morte. Noi dobbiamo raggiungere la vetta ma siamo troppo stanchi. Qualcuno, Dio ci butta una corda. E questa corda è Cristo.

Il primo sforzo è prenderla fidandosi che la corda sosterrà il nostro peso. Comprendere il perché abbiamo bisogno di Gesù e accettarlo come nostra salvezza è il primo passo.

Il secondo passo è imparare ad usare la corda. A quella corda voglio essere sicura di tenermi ben stretto e saldo. Man mano che impariamo a fare i nodi giusti, a usarla per sorreggerci e per arrivare più in alto, la corda diventa qualcosa della quale non faremmo più a meno. Il nostro corpo inizia a prendere confidenza, sviluppa i muscoli necessari per rimanere aggrappato e maturare in bellezza e grazia. Lo stesso è con Cristo. Dobbiamo capire come “usare” Cristo nella vita di tutti i giorni, lui che è la parola fatta carne. Lui ha detto che possiamo stare saldi in lui, che chi avrebbe creduto in lui non sarebbe stato scosso né abbattuto. Man mano che lo conosciamo riceviamo pace, perché impariamo che possiamo fidarci.

2P 1:2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, il nostro Signore

E’ in questa posizione che cresce in me la fiducia… non ho bisogno di temere. Non ho bisogno di essere preoccupato. Non ho bisogno di avere uno spirito altalenante, un giorno su, un giorno giù… di farmi condizionare dalle situazioni, dai miei sentimenti, ma posso essere stabile, costante, avere quella pace e quella gioia vera, che non dipendono dalle situazioni, ma dalla fiducia in Dio.

Is 26:3 A colui che è fermo nei suoi sentimenti

tu conservi la pace, la pace,

perché in te confida.

Sembra che il focus di questa predica sia l’uomo con le sue difficoltà e con i suoi bisogni. Ma non è così.

La corda, la speranza, che è Cristo, è il fulcro di ogni cosa. Senza la corda non puoi avere pace. Perché Cristo è il re della pace e della giustizia

Eb 7:2 Egli è anzitutto, traducendo il suo nome, Re di giustizia; e poi anche re di Salem, vale a dire Re di pace

SPERANZA. PACE.

Riprendiamo il primo versetto che Carlo ha citato nella serie sulla speranza,

Geremia 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

Se qui sostituiamo a speranza CRISTO, capiamo che il PIANO che Dio ha in mente per noi, sono pensieri di pace (chi è il re della pace, Re di Salem, o Shalom) per darvi un futuro in CRISTO.


Sapete, diversi mesi fa parlavo con Irene… non è sempre semplice far capire le cose di Dio ai bambini. Ad un certo punto parlavamo del fatto che dobbiamo capire cosa è buono e cosa non lo è, cosa piace a Dio, e cosa no…

“bisogna imparare a capire la volontà di Dio per la nostra vita, Irene…”

Lei con due occhietti furbi e con l’ingenuità che una bambina di 5 anni può avere su degli argomenti simili mi risponde:

“Gesù?”

La sua risposta mi ha completamente spiazzato.

Con una parola aveva racchiuso tutta la teologia espressa in migliaia di pagine, in migliaia di anni.
La volontà di Dio per ciascuno di noi, sin da prima della fondazione del mondo, è Cristo. É lui la corda che Dio ci ha teso. Ed è una corda che dura per l’eternità.

Sei pronto a prenderla? Sei pronto a tenerti stretto all’unica cosa che conti davvero? Sei pronto a farti trasformare l’esistenza da colui che non solo vuole tirarti fuori dal disastro della tua vita, ma è pronto a vivere dentro di te, guidarti, donarti pace, speranza, gioia, fiducia, donarti un futuro, darti vita?

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L’azione e la speranza

L’azione e la speranza
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Sei mai stato o stata senza speranza? O forse lo sei in questo momento? C’è qualcosa che possiamo fare o addirittura che dobbiamo fare per trovare speranza? Rimani con me e lo scopriremo insieme.

Dio ha dei piani per i Suoi figli. Questi piani non includono disperazione, stress, mancanza di pace o depressione, ma pace, gioia, speranza e un futuro.

GEREMIA 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

– Ti invito a riascoltare la registrazione scorsa dove spiegavo l’importanza della testimonianza nel far nascere la speranza, e adesso vorrei raccontarti una storia per affrontare il secondo punto per avere speranza:

Una volta una mamma chiese a sua figlia cosa lei volesse fare da grande, e la figlia disse “l’infermiera”. Era in una società maschilista dove per le donne era difficile ambire a posizioni di rilevanza.

Al che sua madre disse: “Bello che tu voglia fare l’infermiera, ma sai che potresti anche raggiungere risultati maggiori, come la dottoressa, l’avvocato, la presidente del consiglio”. E la bimba rispose: “Veramente posso diventare tutto quello che voglio??? Allora da grande voglio diventare un cavallo!”

– Il Signore ha messo davanti a noi delle prospettive enormi, delle scelte da prendere, delle azioni da compiere. Abbiamo davanti a noi delle grandi benedizioni, ma non consentirà che tu possa diventare un cavallo! Puoi anche pregare in turco o in ebraico, ma al massimo potrà consentire che tu compri un cavallo non che lo diventi!

La storia di oggi te l’ho raccontata per farti capire che è importante che ascolti il Signore, che comprendi bene i Suoi piani, i limiti della “natura”, e non desideri cose che siano “contro-natura”.

Il tuo Padre Celeste può guidarti e benedirti nello scegliere il meglio per te, ma non rimanere frustrato o frustrata se chiedendo cose assurde o dannose, Lui non te le concederà! Non ti trasformerà mai in un cavallo!

Lui però “ha” pensieri di pace, per darti un futuro e una speranza, e siccome è Dio, Lui sa anche “come” ottenere pensieri di pace, e dare un futuro e una speranza!

Oggi vedremo il secondo passo per ottenere speranza, che è “l’azione”! Partiremo dalla lettura di quando la città di Samaria era assediata da molto tempo, il cibo non c’era e quel poco che c’era costava migliaia di volte di più del prezzo solito. Non c’era speranza di sopravvivere visto che non c’era più cibo. I personaggi di questa storia sono il Profeta Eliseo, il capitano e 4 lebbrosi. Non è una barzelletta, è una storia biblica molto ricca di informazioni. Leggiamo in

2 RE 7:1-4 Allora Eliseo disse: «Ascoltate la parola del SIGNORE! Così dice il SIGNORE: Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d’orzo si avranno per un siclo». Ma il capitano sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all’uomo di Dio: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Eliseo rispose: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai».
C’erano quattro lebbrosi presso l’entrata della porta della città, i quali dissero tra di loro: «Perché ce ne stiamo qui in attesa di morire? Se diciamo: Entriamo in città, in città c’è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Dunque venite, andiamo a buttarci nell’accampamento dei Siri; se ci lasciano vivere, vivremo; se ci danno la morte, morremo».

– Il profeta Eliseo ascoltava la voce di Dio. Era attento a sentire i Suoi piani. Inoltre sapeva che i piani di Dio sono per darci pace, speranza e futuro perché conosceva il Suo cuore. Ascoltando la voce di Dio, sapeva che il giorno dopo si sarebbe risolto tutto!

Il capitano non conosceva Dio, e quindi non poteva ascoltarLo! Questo fu grave per lui, infatti non mangiò e morì il giorno dopo. Non fare come lui: non dubitare della potenza di Dio, non rifiutare di ascoltare la voce di Dio!!!

Poi abbiamo i lebbrosi. Loro ci insegnano che a volte ci sono delle opzioni che possiamo considerare per affrontare e superare i nostri problemi. Forse non le vediamo, ma ci sono. I lebbrosi potevano rimanere a compiangersi per la loro malattia, per la loro fame. Potevano entrare in città dove c’era fame lo stesso. Invece decisero di andare dai nemici, i Siri, a vedere se la cosa poteva andare a loro favore, anche se rischiavano la morte.

2 RE 7:5-9 Sull’imbrunire, si alzarono per andare all’accampamento dei Siri; e come giunsero all’estremità dell’accampamento dei Siri, ecco che non c’era nessuno. Il Signore aveva fatto udire nell’accampamento dei Siri un rumore di carri, un rumore di cavalli, un rumore di grande esercito, tanto che i Siri avevano detto fra di loro: «Il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci». E si erano alzati, ed erano fuggiti all’imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e l’accampamento così com’era; erano fuggiti per salvarsi la vita. Quei lebbrosi, giunti all’estremità dell’accampamento, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portarono via argento, oro, vestiario, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un’altra tenda, e anche di là portarono via roba, che andarono a nascondere. Ma poi dissero fra di loro: «Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora venite, andiamo a informare la casa del re».

– I lebbrosi ci insegnano che non dobbiamo rimanere con le braccia conserte aspettando che forse succeda qualcosa, ma che dobbiamo prendere parte all’azione. Quando non odi la voce di Dio come Eliseo, allora agisci come i lebbrosi. Non piangerti addosso, perché non servirà a nulla! Anzi puoi sia sentire la voce della rivelazione speciale di Dio, che agire per la gloria di Dio e per la Sua benedizione sulla terra!

– Non pensare che tu debba portare la tua sofferenza per sempre. Dio ha dei piani di pace e di speranza per te.

Ha promesso che provvederà ad ogni nostro bisogno secondo le Sue ricchezze in gloria. Tu dirai: “Carlo, ma sei impazzito?”

FILIPPESI 4:19 Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù.

– Per cui possiamo fidarci che Dio ci provvede ciò di cui necessitiamo! Non andrà sempre tutto bene, ma non temere, Dio ha a cuore i tuoi bisogni, e provvede!

Ha detto che per le lividure di Gesù tu sei guarito:

ISAIA 53:5c …mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.

– Puoi essere guarito o guarita. Non importa quanto sia difficile e impossibile. Dio può. Aspettati che Lui possa operare….se poi non opera, non sappiamo perché…ma Lui può, è capace e potente da operare e tutti i giorni opera, oggi può essere il tuo!

– Ha detto che ha preso il tuo castigo su di sé per darti pace.

ISAIA 53:5b …il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui…

– Non devi cadere in depressione, nella paura, nello stress, ma puoi avere pace. Gesù è venuto proprio per prendere tutte le paure, le ansietà e il castigo che meritavamo, e per darti la pace!

– Ho portato una serie di messaggi riguardo le promesse di Dio, che puoi trovare sul canale Youtube di Messaggeri della grazia, i cui titoli dei video sono “Promesse di speranza”, “Promesse da cogliere” e “Promesse di abbondanza”. Ti invito a guardarli e troverai una lunga e belissima lista di benedizioni per te!

– Ora che abbiamo capito il primo passo trattato nello scorso messaggio, che per avere speranza dobbiamo ascoltare testimonianze edificanti e passare tempo in comunione con fratelli che ci possano incoraggiare, e abbiamo capito il secondo passo che è ascoltare lo Spirito Santo e agire, abbiamo tutti gli elementi per ottenere speranza e battere la disperazione.

Non rimanere seduto, fermo, passivo o passiva nella tua posizione finché morirai, tu hai opzioni. Abbiamo diversi esempi in Ebrei capitolo 11, dove vediamo che “per fede Abele offrì”. “per fede Noè preparò”. “Per fede Abraamo ubbidì”. “Per fede Sara ricevette forza”. “Per fede Isacco benedisse”. “Per fede Mosè rifiutò”.

Non è molto! Non sono cose apparentemente risolutive, eppure Dio usò l’offerta, la preparazione, l’ubbidienza, offrì la forza, assecondò la benedizione e benedisse il rifiuto! E costoro sono diventati uomini e donne di Dio che hanno cambiato la storia perché hanno scelto l’opzione, forse nascosta. Perché hanno creduto in Dio, anche se non c’era nemmeno la speranza (umana) che si potesse ottenere del bene e sopravvivere!

Voglio darti un altro consiglio pratico per raggiungere la speranza: partecipa a incontri di cellule nelle case (o case di pace). Se non ne vengono organizzati nella tua città o paese, o comunque non ne trovi, puoi organizzarli tu, oppure partecipare a degli incontri via internet. Se non sai come organizzarli o pensi di aver bisogno di istruzioni su come farli oppure vuoi partecipare per saperne di più, commenta in questo video su youtube, o contattaci tramite il sito internet che vediamo di organizzarne uno virtuale.

Ricorda: se ti senti disperato o disperata, oppure bloccato o bloccata, hai delle opzioni da sviluppare, delle scelte da prendere, e con lo Spirito di Dio puoi uscire dalla tua situazione!

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La volontà di Dio – conoscerla viverla comprenderla

La volontà di Dio – conoscerla viverla comprenderla
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Spesso sentiamo parlare dell’importanza della volontà di Dio. Ma cos’è? Come conoscere la volontà di Dio? Non si compie già ora la Sua volontà?

MATTEO 6:9-10 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.

– In questi versetti capiamo l’importanza della preghiera. Ma la capiamo solo se li meditiamo bene, e non li usiamo come una sterile e inutile preghiera liturgica e ripetitiva!

In sostanza Gesù ti sta dicendo che serve che preghi affinché si compia la volontà di Dio, altrimenti non si compie. Qui bisogna scindere e coniare dei nuovi termini che ci permettano di comprendere al meglio il messaggio di Dio. Esiste una volontà permissiva e una volontà perfetta (cioè una volontà piena come quella in cielo).

ROMANI 12:2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

– La volontà perfetta avviene in cielo e pregando può compiersi nella tua vita, e riguarda la gloria di Dio e la Sua benedizione sull’uomo, ma si capisce solo tramite la trasformazione della propria mente.

La volontà permissiva consente all’uomo di divincolarsi e fare ciò che l’uomo reputa meglio (anche se non lo è veramente). La volontà permissiva fa prevalere le decisioni dell’uomo.

La volontà piena, buona, gradita e perfetta di Dio è incancellabile e può ogni cosa che Dio vuole se viene chiesta, ma l’uomo può ingannarsi nel preferire le proprie vie.

LUCA 7:30 ma i farisei e i dottori della legge, non facendosi battezzare da lui, hanno respinto la volontà di Dio per loro.

– Dio è Dio e rimane tale qualsiasi cosa succeda, e Lui ha il controllo, ma “controllo” non vuol dire che Lui tenga tutti come burattini non pensanti, come fossimo dei robot (che poi i programmatori stanno facendo di tutto per rendere i robot “pensanti” come è l’uomo, ma proprio perché Dio è superiore e ci ha fatti in un modo unico, Lui ha potuto “progettare” qualcosa che fosse intelligente, creativo e con una propria volontà, ma che non fosse capace di “progettare” a sua volta qualcosa che fosse intelligente, creativo e con una sua volontà): quanto è grande la differenza tra l’essere umano creato, e le cose inanimate progettate dall’uomo, possono fare cose stupende, ma saranno sempre minime rispetto alle meraviglie di Dio!!! Dio è grande!!!

– Tornando alla Sua volontà, Lui vuole che la chiediamo, la speriamo, la desideriamo, la bramiamo, viviamo per essa! Ma quale volontà, in fondo a Dio non sfugge il controllo, nemmeno nella Grande Tribolazione o con l’Anticristo a Dio potrà sfuggire il controllo, in quanto Lui già conosce i dettagli che si compiranno e agirà secondo i Suoi piani! La vittoria di Dio è già compiuta, anche se non l’abbiamo ancora vista. Ma ciò non deve confonderci! Non dobbiamo temere ciò che il male potrà fare o farci.

LUCA 12:4-5 Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono fare di più. Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui.

– In tanti si spaventano delle leggi umane, delle organizzazioni sataniche, ma Gesù ci riprende e ci comanda di non temere “quelli che uccidono il corpo”! Perché finisce lì. Ci ha avvisati più volte che ci sarebbe stata persecuzione, e ci sarebbero state guerre, e quindi??? Prepariamoci, veramente, ma non perdiamo la gioia e la pace, e non abbiamo timore del male, invece dobbiamo temere Dio!!!

MATTEO 6:9-10 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.

– Ma quindi dov’è fatta la volontà di Dio (quella vera, piena e perfetta)? In cielo, mentre in terra quella permissiva, dove Dio ha delegato la responsabilità all’uomo, di gestire, di benedire, di amare e di pregare per far venire la perfetta volontà di Dio! Tu conti solo come uno su 8 miliardi, ma insieme facciamo 2 su 8 miliardi cioè 1 su 4 miliardi! E se continuiamo e contiassimo tutti i seguaci di Gesù saremmo una folla immensa. Il problema è che spesso non capiamo che la nostra missione è il pregare per, e il portare la, volontà di Dio: responsabilità sulla terra, di gestire, benedire, amare e pregare.

Perché è importante la volontà di Dio?

GIOVANNI 9:31 Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce.

– E’ importante che conosci la volontà di Dio e la compi, perché Dio esaudisce coloro che fanno la Sua volontà! Dio non ascolta la preghiera dei buoni, ma ascolta la preghiera dei giusti (cioè giustificati dal sangue di Gesù e che lo seguono). Dio opera in favore di coloro che vivono la volontà di Dio sulla propria vita. Ma bisogna essere disposti a compiere la volontà di Dio altrimenti non se ne vede la manifestazione!!!

Nel libro dei Colossesi si parla molto della volontà di Dio:

COLOSSESI 4:12 Egli lotta sempre per voi nelle sue preghiere perché stiate saldi, come uomini compiuti, completamente disposti a fare la volontà di Dio.

– Mi colpisce molto il “completamente disposti”. C’era un servitore che pregava per i fratelli e le sorelle in Cristo. Che c’è di strano, tutti i servitori di Dio, qualsiasi titolo abbiano o non abbiano, pregano per i loro fratelli e le loro sorelle. Questo servitore pregava, anzi lottava sempre in preghiera, affinché i fratelli fossero “completamente disposti” a fare la volontà di Dio. Tu puoi esimerti! Tu puoi impedire la benedizione di Dio e il piano di Dio sulla tua vita. Oppure puoi agevolarlo. Non l’ho inventato io, ma lo dice l’apostolo Paolo!

CONCLUSIONE. Con il messaggio di oggi abbiamo capito che c’è una volontà di Dio permissiva, e una perfetta che è fatta in cielo, ma può compiersi sulla terra se preghiamo. Possiamo pregare affinché sia fatta nella nostra vita, ma possiamo pregare affinché si adempia anche nella vita dei nostri fratelli e sorelle, anzi no, possiamo pregare il Signore affinché metta in cuore a “quel” fratello e a “quella” sorella che siano “saldi, come uomini compiuti, completamente disposti a fare la volontà di Dio“.

La preghiera è importante, e io dovrei pregare di più, ripeti con me “dovrei pregare di più”, ma non come opera della carne, ma come necessità dello Spirito, per avere lucidità e benedizione!

Se hai bisogno di capire la volontà di Dio, prega. Scrivici e pregheremo per te e con te. Con gioia pregheremo insieme a te per scoprire la volontà di Dio e per farti vivere la Sua benedizione sulla tua vita.

Ma ti ricordo di pregare anche per il tuo prossimo, i tuoi cari, gli amici e i vicini, affinché siano “saldi, come uomini compiuti, completamente disposti a fare la volontà di Dio“.

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Consacrazione: 5 verbi per comprenderla

Consacrazione: 5 verbi per comprenderla
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– Credere in Dio ha a che vedere più con la pratica che con la teoria (che comunque è preziosa). Credere è più qualcosa di visibile, che qualcosa di invisibile e interiore.

Il popolo di Israele ha commesso tanti errori nel proprio percorso, ma tra le cose positive si può sicuramente annoverare la comprensione del concetto di dedicazione = vivere ed essere dedicato al proprio Dio in maniera anche visibile senza vergognarsi, anzi con orgoglio (ma non arroganza o superiorità). Il riconoscere la propria chiamata, come motivo di vita e la cosa più importante da compiere. Adesso affrontiamo due versetti che ci guidano nel comprendere cosa il Signore intende per essere veri credenti.

DEUTERONOMIO 10:12-13 E ora, Israele, che cosa chiede da te il SIGNORE, il tuo Dio, se non che tu tema il SIGNORE, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, che tu osservi per il tuo bene i comandamenti del SIGNORE e le sue leggi che oggi ti do?

– In questi 2 versetti abbiamo 5 azioni pratiche che siamo chiamati a svolgere per essere discepoli di Gesù, veri figli di Dio, e anche che amiamo Dio e lo onoriamo per chi Lui è. I Figli di Dio ubbidiscono al Padre e hanno un rapporto con il Padre, poi ci sono quelli che non hanno mai avuto a che fare con Dio e non hanno alcun rapporto con Lui e quindi non sono “figli”. Il figlio vive insieme al Padre fino alla maggiore età, non da separati in casa, ma avendo comunione costante.

Questi due versetti appena letti ruotano attorno a 5 verbi che esprimono 5 azioni: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE

– TEMERE – il verbo in ebraico è “iarè”, e in greco è “fobestài” ed esprimono il concetto di paura, spavento, timore o riverenza. Temere il Signore è un punto di partenza nella vita.

LUCA 12:4-7 Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono fare di più. 5 Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. 6 Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio; 7 anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.

– Gesù dice “Temete, ma non temete”, cioè abbiate il timore di Dio riconoscendo la Sua gloria e grandezza e il Suo diritto di uccidere noi peccatori, e in questo modo potrete non temere sapendo che Lui è amore e ama chi crede in Lui più di molti passeri. Se temi Dio, puoi comprendere la grandezza del sacrificio di Gesù Cristo e il dovere di dedicarGli tutta la tua vita, di consacrarti a Lui!

– CAMMINARE – Non dobbiamo fare di testa nostra. Camminare nelle vie di Dio implica che le vie sono le Sue, non le nostre. Implica che dobbiamo chiederGli per quali strade dobbiamo camminare, non seguire i nostri ragionamenti! Gesù diceva a tutti “Seguimi”, vuol dire che dobbiamo guardare dove va Lui, e andarGli dietro. “camminare nelle Sue vie” vuol dire vivere secondo la Sua volontà tutti i giorni. TUTTI I GIORNI! Mettere la Sua volontà, i Suoi piani prima dei nostri. Vuol dire che non pianifico io le attività quotidiane, ma le pianifica Lui e mi dice Lui dove devo andare, infatti leggiamo in ISAIA 30:21 Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: «Questa è la via; camminate per essa!»

– Odi la voce che ti guida? Se non la senti prega e chiedi a Dio di parlarti e poi stai in ascolto!

– AMARE – Dio richiede di amarLo. In altri punti lo comanda esplicitamente. Ma leggiamo in 1 GIOVANNI 4:10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

– Dio non chiede mai di fare cose che Lui non farebbe per primo. Quindi ci richiede di amarLo nel senso che dobbiamo rispondere a Lui come degli specchi, riflettendo il tipo di amore che Lui ha per noi, cioè che ci ama anche quando non lo meritiamo, anche quando non siamo al top, che ci ama al punto da sacrificare Suo Figlio. Che agisce in nostro favore senza che lo chiediamo. Così siamo chiamati noi a mostrare amore verso di Lui al punto da “sacrificare nostro figlio” come Abrahamo, cioè le nostre passioni e le nostre distrazioni, i nostri hobby e tutto noi stessi per dedicare tempo alla preghiera e alla Sua Parola, alla comunione fraterna e alla lode e adorazione a Dio.

– SERVIRE – Essere al servizio di Dio. Essendo parte attiva in chiesa e fuori dalla chiesa. Essendo parte attiva in questo mondo come testimoni di Cristo, facendo visite, incontri di preghiera, cellule. ServirLo nella chiamata specifica personale, e in quella generale. Essere una luce in questo mondo. Per esempio quando ci chiedono come abbiamo passato la domenica, consiglio a tutti di parlare della benedizione che si ha avuto in chiesa, in modo che le persone possano esprimersi sul condividere o meno che sia bello e importante andare in chiesa, credere in Dio, e poter creare opportunità di condividere il messaggio del Vangelo. La gente non potrà ricevere il messaggio di Cristo se non vede in noi l’entusiasmo del lodarLo e servirLo, e addirittura neanche sapendo che si è credenti e si va in chiesa.

– OSSERVARE – Come abbiamo analizzato in passato, i comandamenti non sono fredda “legge”, ma esprimono gli insegnamenti del Signore per il nostro bene anche quando a noi non sembra. Anche se per noi potrebbe sembrare faticoso o impossibile attenersi a un Suo insegnamento, con la potenza dello Spirito possiamo farcela, perché quel “comandamento” è un insegnamento del nostro Padre d’amore per la nostra crescita. Tu puoi essere essere luce in questo mondo, e puoi manifestare la potenza di Dio. Mitsvah esprime “direttiva” e serve ed è intesa per guidare, governare, o influenzare la nostra vita, per indicarci una direzione e non farci brancolare nel buio, darci dei punti di riferimento. In concreto questo brano esprime il concetto di attenersi attentamente alle direttive di Dio. Dio parla!

CONCLUSIONE. Tra le varie chiamate che ci sono sopra ogni credente, c’è la chiamata a consacrarsi. Sei chiamato o chiamata a consacrarti a Lui. Lo stesso termine ebraico “Kadosh”, che normalmente traduciamo in italiano con “santo”, esprime il concetto di consacrazione a Dio, cioè l’unico modo per vivere una vita santa e collegata con Dio. Ciò si esplica per esempio attraverso i 5 verbi che abbiamo analizzato oggi dal libro del Deuteronomio: TEMERE – CAMMINARE – AMARE – SERVIRE – OSSERVARE. Voglio invitarti a pregare con me affinché io e te possiamo non dimenticare la chiamata alla consacrazione che abbiamo. Preghiamo che il Signore ci dia la forza affinché possiamo attenerci fermamente a Lui, vivendo con Lui giorno dopo giorno. E soprattutto se tu sei uno di quelli che non sapeva di avere una chiamata alla consacrazione a Dio sulla propria vita, addirittura fatta da parte di Dio stesso il Creatore, prega con me.

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Chiamati al ministero

Chiamati al ministero
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Benvenuti a tutti. Riepilogo veloce degli scorsi messaggi. Abbiamo visto che ci sono diverse chiamate sulla tua vita. Come essere umano sei chiamato ad amare Dio, amare il prossimo e credere in Dio.

Come discepolo sei chiamato a servire Dio, a portare frutto, a seminare il Suo Regno in questo mondo e ad amministrare la Sua grazia sugli abitanti di questa terra attraverso visite, cellule, studi biblici, preghiere, cura dell’anima, esortazione, accoglienza, etc…

Abbiamo grandi compiti e responsabilità, anche se non abbiamo titoli come pastore, apostolo, etc… E’ più che sufficiente il titolo di discepolo, cioè studente di Gesù Cristo! Vi rimando al canale Youtube di Messaggeri della grazia o sul sito internet per riascoltare gli scorsi messaggi.

Riprendiamo una delle letture:

MATTEO 11:28-30 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

– La pace e il riposo si ottengono solo andando a Gesù (per lavorare)!

Inoltre si parla di un giogo al posto di un altro giogo. Sì, quello di Gesù è dolce e leggero, ma il giogo serve per lavorare. Tu sei chiamato a smettere di lavorare per te stesso e a lavorare per il Regno di Dio! Gesù quando salva le anime, le chiama a lavorare, non ad essere passive!

Ripeto sempre che la salvezza è per grazia, non per opere.

Di solito si dice “Una volta salvato sempre salvato”, ma sarebbe più corretto dire “Una volta salvato, sempre a lavorare!”. Non si va mai in pensione nel Regno di Dio. La pensione è roba democratica, ma il Regno di Dio è “teocratico”!

Se non capisci che Gesù ti chiama a prendere il Suo giogo per lavorare per il Suo Regno, manchi lo scopo della tua vita!

1 CORINZI 12:4-6 Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 5 Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 6 Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.

– “Doni”, è doni di grazia, capacità soprannaturali che dipendono da Dio e non dalla nostra bravura e che si ricevono solo perché abbiamo ricevuto la grazia di Dio sulla nostra vita, non per meriti. Quindi tutti coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo, possono manifestare i doni.

“Ministeri” è un termine latino che si tradurrebbe meglio con servizi e nel testo originale troviamo diakonìa da cui deriva diakonèo, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali.

“operazioni” nel testo originale è enèrgema, cioè operazioni, lavori.

– Punto chiave è che è Dio che opera tutto in tutti, dipende da Lui la potenza e la capacità, da noi la disponibilità a essere Suoi strumenti. Noi di solito pensiamo che Dio operi poco in pochi (solo in e tramite pastori, apostoli, evangelisti…), invece opera tutto in tutti!

EFESINI 4:1 Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta,

– Vocazione, dal vocabolario “chiamata, invito, disposizione d’animo che induce l’uomo a determinate scelte”. Paolo da “prigioniero del Signore” ci invita a prendere molto seriamente la nostra chiamata, a prendere determinate scelte collegate con la chiamata! Chi ha una vocazione, fa ruotare la propria vita attorno a quella chiamata. Le scelte che prende, sono tutte dettate dalla chiamata e dalla vocazione!

EFESINI 4:11-12 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo

– Questo era uno dei miei brani preferiti in passato. “Pensavo sempre, che belli i ministeri, servono più ministeri nella chiesa”. In realtà focalizzavo l’attenzione sulle cose sbagliate di questi versetti!

– Gesù ha dato i 5 incarichi/uffici, che comunemente vengono chiamati ministeri, anche se nel testo non è scritto esplicitamente che si tratti di ministeri. Tutto origina in Gesù!

Ma a cosa servono questi 5 uffici/ministeri? Per agire? O per preparare?

“Lui ha dato…per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero…” Il ministero/servizio è quello dei “santi” cioè dei credenti comuni, dei comuni discepoli consacrati a Gesù. Scopo dei famosi 5 ministeri è addestrare i comuni credenti a diventare ministri! Se un ministro addestra i consacrati per farli arrivare in pochi anni alla sua statura e poter prendere anche il suo posto, allora sta adempiendo il proprio compito di ministro. Se il “ministro” non fa questo, allora non sta adempiendo il proprio compito e sta mancando davanti a Gesù!

– Sia chiaro che TUTTI i santi (consacrati, discepoli) DEVONO essere preparati in vista dell’opera del ministero! TUTTI i discepoli DEVONO essere preparati in vista della COSTRUZIONE del corpo di Cristo! Poi è Dio che opera tutto in tutti, tramite i responsabili (e non solo).

EFESINI 4:13-16 13 fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; 14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; 15 ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore.

– Tutti dobbiamo crescere e maturare, e tutti abbiamo elevate prospettive davanti a noi, che non devono schiacciarci, ma farci essere attenti agli insegnamenti che i leader portano, per prendere ciò che è biblico e lasciare il resto. Non essere sballottati qua e là da dottrine che uomini hanno creato enfatizzando aspetti biblici, tralasciando il cuore di Dio. Invece che mettere al centro l’uomo, la dottrina, o una chiesa locale, al centro deve essere Dio e la Sua volontà. E’ importante imparare ad ascoltare lo Spirito Santo dove ci vuole portare.

Oltre ai 3 incarichi della scorsa settimana, che sono validi per tutti, ma per alcuni in modo specifico, e sono:

ACCOGLIENZA in ogni sua forma

AMMINISTRARE la svariata grazia di Dio

MINISTRARE, cioè servire gli altri

Aggiungiamo ora i 5 “ministeri”, che non sono stati dati solo a pochi, ma sono stati dati a tutti come obiettivo, ognuno il suo.

Tutti e 5 i ministeri devono preparare tutti, con tutte le informazioni che hanno, affinché possano non avere bisogno del ministro se un domani non ci fosse più!

Il credente non deve accontentarsi di ciò che riceve la domenica e poi tornare a casa dimenticando. Ma deve entro pochi anni raggiungere e superare il ministro! Quindi:

APOSTOLO

PROFETA

EVANGELISTA

PASTORE

DOTTORE

CONCLUSIONE. Questi 8 ruoli – ministeri – incarichi – uffici, rientrano tra le aree dove ognuno di noi deve essere addestrato. Ognuno deve avere una buona preparazione in tutti questi campi (“completo in nulla mancante”), poi ascoltare lo Spirito Santo se ci guida in modo specifico in uno tra questi dove essere Suoi strumenti per la crescita degli altri! Il ministro – ufficio, serve per “perfezionare” addestrare gli altri a raggiungerci e superarci! Quindi vi esorto a studiare, fare vostro ogni insegnamento biblico e ad ascoltare lo Spirito Santo se vi guida in modo specifico in una direzione!

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Chiamati ad amministrare

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Abbiamo parlato le scorse settimane riguardo al portare frutto come scopo della nostra vita di discepoli di Gesù! Non siamo qui per vivere egoisticamente, per farci gli affari nostri, ma per gestire i doni di Dio.

Tutto ciò che abbiamo di valore è un dono e non è un merito, per esempio la vita, la salute, la natura, le capacità.

Vediamo il progetto originario di Dio:

GENESI 1:26-28 26 Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra».

– Fatti per essere a immagine di Dio e simile a Lui. Poi c’è stata la caduta. Ma in Gesù, l’uomo nuovo è nuovamente a immagine di Dio (EFESINI 4:24).

– Siamo qui per dominare in nome di Dio (verbo ebraico radah, governare, prevalere, legiferare) nella vita, sulla creazione, e non per essere dominati dai vizi, dal peccato, dagli hobby, etc… Non sei fatto per essere un pezzente o un miserabile, ma per regnare e dominare.

– (attenzione che “dominare sulla creazione” non vuol dire devastare, altrimenti poi non c’è più nulla da dominare!)

– (attenzione che dobbiamo dominare sulla terra, non sugli altri esseri umani, altrimenti non consentiamo anche agli altri esseri umani di “dominare” ma li “dominiamo”)

1 PIETRO 4:7-11 7 La fine di tutte le cose è vicina; siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. 8 Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre una gran quantità di peccati.

9 Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare.

10 Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono (chàrisma) che ha ricevuto, lo metta a servizio (diakonoùntes) degli altri. 11 Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio (diakonèi), lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

– C’è una FINE in arrivo che ci deve incoraggiare a mettere impegno e a stare allerta.

MODERATI – SOBRI – per dedicarci a PREGARE (PARLARE CON DIO, e questo rinchiude sia il concetto originario del primo Adamo che era nell’Eden, ma anche la lode e l’adorazione comunitaria in previsione di ciò che faremo nei cieli)

SOPRATTUTTO DOBBIAMO AVERE UN AMORE INTENSO GLI UNI PER GLI ALTRI, perché l’amore copre (kalùpto, cioè vela, nasconde, cela, tiene segreto) i peccati (errori, sbagli) degli altri.

OSPITALI (filòxenos, amare gli ospiti, non solo ospitare persone in casa, ma anche organizzare incontri evangelistici o di discepolato in casa, e accogliere le persone in chiesa) senza MORMORARE (1° aspetto pratico, praticare l’ospitalità e l’accoglienza)

– AMMINISTRATORI (Oikonòmoi) indica Amministratore, governatore, steward (gestore, assistente), supervisore, un impiegato con capacità, ciambellano.

Ciambellano: Importante dignitario di corte, in antico era addetto alla cura degli appartamenti privati del sovrano e del suo guardaroba regale; in seguito, e ancora oggi nelle corti dove esiste, ha il compito di dirigere il cerimoniale.

Sapete: un amministratore, un ciambellano, non possiede nulla, ma gestisce tutto!

Siamo chiamati a gestire la grazia di Dio e il Suo Regno (ciambellano che gestisce le ricchezze di Dio). Dobbiamo conoscerle e farle conoscere. Siamo supervisori nella gestione dell’Opera di Dio. Siamo comunque subordinati a Lui, ma con capacità di azione in base alle responsabilità e ai doni che lui ci ha dato da amministrare.

L’amministratore paga, ma non con soldi suoi. Fa i lavori, ma non con la sua forza. Comanda senza avere diritti proprietari, ma solo delegati.

-Questa settimana Sara è andata in comune per richiedere delle carte riguardo la nostra casa e il nostro condominio visto che siamo proprietari. L’impiegato faceva opposizione, perché non era lei l’amministratrice. L’amministratore, che ha diritti delegati, ha quasi più potere del proprietario con i propri diritti proprietari!!!

L’amministratore dedica il tempo per le proprietà degli altri, ed è questo che gli garantisce di poter mangiare e percepire uno stipendio. (2° aspetto pratico, amministrare la grazia di Dio che abbiamo ricevuto, le piccole grazie, sugli altri)

– v.10 dono (Chàrisma che deriva da Chàris cioè grazia, favore, gentilezza): dono di grazia, favore non meritato.

Questo è lo stesso termine che viene tradotto in italiano con “doni spirituali”.

In essenza il dono che viene da Dio, il dono spirituale, o la capacità di svolgere opere spirituali o materiali nella chiesa, sono tutte cose che non meritiamo. Capacità “non nostre”. Favori dall’alto di cui non dobbiamo prenderci il merito visto che non li abbiamo “meritati”! Hanno uno scopo: devono portare benedizione e gloria agli altri, non a me.

– v.10 a servizio degli altri: qui il termine è Diakonèo, da cui deriva diakonòs, cioè attendente alle tavole, servitore che attende gli ospiti, che serve in termini generali. (3° aspetto pratico, servire i fratelli)

SERVIRE GLI ALTRI PER MEZZO DEL NOSTRO DONO

Il dono spirituale di grazia, cioè il favore non meritato che abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto per gestirlo per il benessere, l’accoglienza e la crescita dell’altro. Non è nè a nostro beneficio, nè a nostra gloria, allo stesso modo come un servitore di 2mila anni fa attendeva gli ospiti (di prestigio o gente comune) per assisterli per il loro benessere, per fornire cibo e accoglienza. O come lo steward e la hostess su un aereo, che amministrano e gestiscono gli ospiti/clienti/passeggeri, per la loro comodità, tutti i doni spirituali e i ministeri sono indirizzati verso l’altro, alla gloria di Dio.

CONCLUSIONE. A cosa sei chiamato tu? Scaldare una sedia. Essere un credente nominale? Vivere la tua vita?

Abbiamo visto che sei un amministratore della grazia e del Regno di Dio, chiamato ad accogliere e a servire. Attraverso i doni di grazia che Dio ha posto nella tua vita dobbiamo manifestare questi 3 punti, sotto la Sua supervisione e guida. Sei chiamato a manifestare i carismi, cioè i “doni di grazia” agli altri per la loro edificazione e non la tua.
Sei anche chiamato ad essere ospitale, cioè amare in modo pratico, essendo inclusivo verso il prossimo e invitarlo in casa tua a dormire, andandolo a trovare, o invitarlo a cellule di studio biblico, agapi e avvicinare così le persone a Dio.

Il punto è che ogni dono che il Signore ci ha dato va messo a diakonuntes, cioè servizio, degli altri.

Quindi mi sento di indirizzarti al Signore per chiedere la Sua volontà per la tua vita. Sicuramente riguarda l’amministrare, l’accogliere e il servire, ciò che devi chiedere è in quale campo e come farlo. Sicuramente riguarda l’amare il prossimo e manifestare ospitalità e interesse. Andarli a trovare o invitarli a casa tua per un caffè, una chiacchierata. Parlare del regno di Dio, del Suo amore e della Sua grazia. Chiediamolo insieme.

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Figli di Re

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Abbiamo letto le scorse settimane di Pietro che era stato definito da Gesù un satana, cioè un avversario, e abbiamo detto che come lui, possiamo essere avversari di Gesù anche noi non ubbidendo a ciò che dice Gesù ma seguendo i nostri ragionamenti umani, il nostro intuito fallace, le nostre idee.

1 SAMUELE 15:22 Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco, l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni.

– A Dio importa più se Gli siamo ubbidienti e lo ascoltiamo attentamente, che se facciamo dei sacrifici per Lui. Non importa quello che fai per Lui, ma importa quello che farai con Lui in ubbidienza a Lui. Però l’ubbidienza non è tutto, e da sola non basta. Leggiamo in:

GIACOMO 4:7 Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.

– Dipende da te: se non ti sottometti a Dio e non resisti al diavolo, egli non fuggirà da te!

Quando dici “non ce la faccio”, stai sicuro che non ce la farai! Se il Signore dice che ce la fai e tu Gli credi, allora ce la farai! E’ questione di ubbidienza e sottomissione a Dio!

Ubbidire e sottomettersi sono due aspetti diversi dello stesso concetto, ma devono essere applicati tutti e due, per renderci completi.

John Bevere insegna che l’ubbidienza ha a che fare con l’azione e la sottomissione con l’atteggiamento. Puoi essere infinitamente ubbidiente e fare tutto ciò che Dio vuole, ma se non sottometti i tuoi atteggiamenti e i tuoi pensieri a Lui, sarai sconfitto dal diavolo.

Ripeto: l’ubbidienza ha a che fare con l’azione e la sottomissione con l’atteggiamento. La pienezza ce l’hai con tutte e due, questo è quello che Dio cerca.

Il Grande Orologiaio ci ha fatti così, conosce i nostri ingranaggi, li ha fatti Lui, quindi abbiamo bisogno di sottometterGli i nostri atteggiamenti e pensieri, e di agire in ubbidienza a ciò che dice Lui per vivere una vita piena!

Come sta scritto in Efesini 4, brano che abbiamo letto la scorsa settimana: se non sei rinnovato nello Spirito della mente, e non ti rivesti dell’uomo nuovo che è a immagine di Dio, rimani la creatura caduta dal giardino dell’Eden, stai facendo posto al diavolo, e non sarà lui a fuggire davanti a te, ma sarai tu a dover scappare dai suoi attacchi! Quindi, per il nostro bene, è meglio che impariamo ad abbandonare i nostri pensieri a Dio e a comportarci come dice Lui! Sottomissione ha a che vedere con i nostri pensieri, mentre l’ubbidienza ha a che vedere con le nostre azioni.

– Pietro poi sul monte della Trasfigurazione ha fallito nel capire la necessità dello stare alla presenza di Dio (non aveva capito l’importanza della presenza di Dio nella preghiera e nella lode, nella vita, in ogni momento, sia che le cose vanno bene, che se le cose vanno male).

E poi ha fallito nel capire che come nel Getsemani, nella vita ci sono realtà spirituali che combattono contro di noi, e ci fanno venire sonnolenza, spossatezza, pensieri negativi e qualsiasi cosa che possa allontanarci dalla preghiera e dalla pace di Dio.

Ma sia che affrontiamo realtà spirituali ostili, sia che si tratti di realtà naturali ostili, in Filippesi leggiamo:

FILIPPESI 4:6-8 Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.

– Puoi cullare la tua ansia, le tue preoccupazioni, le tue paure, idolatrarle e tenerle strette a te. Tenendo le tue ansie stai creando spazio per il diavolo e stai instaurando dei legami spirituali sulla tua vita e forse su quella di qualcun’altro. Con questo atteggiamento stai annaffiando la zizzania del diavolo che cresce in te e intorno a te.

Oppure puoi scegliere di ascoltare Dio, passare tempo alla Sua presenza, lasciarGli le tue preoccupazioni e paure, senza riprenderle!

Poi serve rinunciare al credere ai tuoi pensieri, ai tuoi legami, le tue limitazioni, le tue difficoltà, innalzando e idolatrando Dio! Chi vuoi idolatrare?

Analizziamo questo brano nel dettaglio: prima di pregare, dobbiamo smettere di essere ansiosi, il verbo è all’imperativo! Praticamente sta dicendo che puoi pregare 24 ore su 24, ma se prima non lasci l’ansia e le preoccupazioni, pregare diventa inutile, non porta risultato. “Non angustiatevi di nulla” non è un consiglio, ma un comandamento. Se ti angusti, blocchi le benedizioni di Dio sulla tua vita. Se ti angusti le cose possono solo andare male!

Poi far conoscere a Dio le nostre richieste in preghiere e suppliche con ringraziamenti, così la pace che supera ogni intelligenza può custodire i nostri cuori. Che bello, una pace che non può essere capita. A che ti serve l’ansia, se puoi avere una pace incomprensibile e soprannaturale???

Quindi quale deve essere l’oggetto dei miei e dei tuoi pensieri? L’ansia, la preoccupazione, il ragionamento su come posso risolvere i problemi, su come posso cambiare quella persona o quella situazione? Idolatria è anche credere che con la tua e la mia intelligenza possiamo raggiungere la pace o risolvere i problemi. Credere che possiamo farcela da soli.

Questi versetti ci insegnano che la pace di Dio è più intelligente della mia e della tua intelligenza! La pace è intelligente, veramente intelligente, o perlomeno è “più intelligente”, supera ogni intelligenza!

Cosa ci devo fare con la mia testa? Con i miei pensieri?

Pensare alle cose vere, onorevoli, giuste, pure, amabili, di buona fama, in cui è qualche virtù e qualche lode. Solo a queste e non ad altre!

Ma perché devo credere che Dio farà le cose per il meglio e mi darà pace? Perché devo tranquillizzarmi e fidarmi che Dio opera? Chi è Lui?

1 TIMOTEO 1:17 Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

– Perché Dio è il Re Eterno, immortale, unico Dio. Colui che ha fatto la promessa di non lasciarti e non abbandonarti, è Re dell’universo. Può ogni cosa se io e te ci fidiamo di Lui, ci lasciamo lavorare da Lui! Lui è degno di gloria per sempre, e a Lui appartiene l’onore per sempre!

Paolo dice che questo Re Altissimo tiene tantissimo a me e te! Vuole che siamo salvati (nella mente, nell’anima e nel corpo, cioè da depressione, scoraggiamento, solitudine, paure, malattie), ma vuole anche che viviamo e che regniamo con Lui!

2 TIMOTEO 2:10-12 Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è quest’affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo.

– Se siamo costanti, se siamo Figli ubbidienti e sottomessi (cioè agiamo costantemente in ubbidienza a quello che Lui dice, e viviamo con un atteggiamento di sottomissione a Dio) Lui ci farà regnare con Lui!

Dobbiamo morire con Cristo e essere costanti, ubbidienti e sottomessi e ci aspetterà un futuro glorioso!

MATTEO 10:16 Gesù disse: «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

– A nessuno piace essere associato ad una pecora, in quanto viene considerato un animale stupido, ingannabile, eppure Dio vuole fare il nostro Buon Pastore. Le pecore hanno diversi pregi, ascoltano, ubbidiscono, sono pulite, raramente si perdono perché seguono il pastore, vivono tranquille perché tutti i pensieri e i problemi li scaricano sul pastore. Anche noi possiamo ascoltare la voce del Buon Pastore e scaricare su di Lui i nostri problemi!

Ma sai, non sei solo pecora, sei anche principe e principessa perché il Re ha decretato che io e te regneremo con Lui: se sei Figlio ubbidiente di Dio, e sottomesso, sarai Suo erede e coerede con Cristo, quindi un principe o una principessa.

ROMANI 8:17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.

– Non ti far vincere dai problemi di questo mondo, né dai pensieri o dalla depressione o dallo scoraggiamento. Sei un principe, abbi un certo contegno! Affronta i problemi con autorità regale!

Vorrei quindi lasciarvi con il pensiero, focalizzando la nostra attenzione sul nostro sangue reale! Sul nostro essere delle autorità, dei figli di Re!

Siamo chiamati ad essere ubbidienti e sottomessi con costanza a Dio. Abbandonare l’uomo vecchio con i suoi pensieri, e prendere la mente spirituale dell’uomo nuovo in Cristo. Ad essere figli di Re! Del Re dei Re!

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La bussola della lode – Serie Fuori dalla tempesta 3a parte

La bussola della lode – Serie Fuori dalla tempesta 3a parte
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Nelle scorse settimane abbiamo affrontato 6 atteggiamenti che vengono dalla Parola di Dio, e vanno applicati dal cristiano per non essere travolto da questa vita. Ti senti come se il mondo ti crollasse addosso e ti manca il respiro? Vuol dire che non stai applicando questi atteggiamenti. Hai pace e gioia anche nelle difficoltà? Allora li stai applicando forse pure senza saperlo.

Per chiarire che non è Dio a volerci fare del male, ma che siamo sottoposti alle situazioni di questo mondo causate dalla ribellione dell’uomo a Dio, e che nonostante questo possiamo avere speranza, fede, gioia, pace, leggiamo un paio di versetti:

ROMANI 15:13 Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo.

GEREMIA 29:11 Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

-In questi due versetti abbiamo letto di un Dio che si presenta come Dio della speranza, e Dio che pensa continuamente a come dare pace, avvenire e speranza ai Suoi figli, invece di male e scoraggiamento. Dio è per te e non è contro di te, se tu sei Suo figlio.

Serve la potenza dello Spirito Santo, come letto in Romani 15:13. Non si può fare con la tua o con la mia potenza, serve lo Spirito. Quindi, hai un problema? Chiama lo Spirito Santo! Ti manca l’aria? Prega lo Spirito Santo! Non sai dove sbattere la testa e che decisioni prendere? Chiedi allo Spirito Santo, chiamato anche “consolatore” e “avvocato”!

ROMANI 8:31-39 …Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?… non ha risparmiato il proprio Figlio…ci donerà…giustifica…è morto…è risuscitato…intercede per noi….Chi ci separerà dall’amore di Cristo?…«Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno;…siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati…niente potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

-Le cose potrebbero andarti benissimo, di lusso, ma se non vivi consapevolmente e volontariamente questi atteggiamenti insegnati da Gesù e dagli apostoli di cui sto parlando, allora comunque non avrai pace e gioia. Se non capisci che Dio è per te, non avrai pace.

Al contrario: le cose potrebbero andarti male, potresti avere dei lutti come Gesù che ha perso il Suo padre putativo o il Suo caro amico Lazzaro. O essere picchiato e perseguitato come Gesù, ma anche Paolo, Pietro, Giovanni, eppure avere pace, perché la pace e la gioia non dipendono dalle circostanze, o dagli eventi, ma dipendono da una vita coperta dalle ali di Dio. Sai che Dio ha le ali?

SALMO 37:7 Poiché tu sei stato il mio aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali.

-Non stare lontano da Dio. Sì, oggi non hai avuto tempo per pregare, allora fallo ora. Non hai avuto tempo per cantare a Dio, fallo ora! Abbiamo bisogno di essere protetti dalle ali di Dio. Il salmista esultava quando era coperto dalle ali di Dio. Dipende da te se oggi ti nascondi sotto le ali di Dio oppure no!

E veniamo al 7° atteggiamento: lodare! Lodare Dio rimette le cose nel giusto ordine! Lodare ci permette di focalizzare la nostra attenzione sull’eternità davanti a noi, e ci dona speranza.

Cos’è la lode? Lodare significa “Riconoscere e dichiarare meritevole di approvazione, elogiare, esaltare Dio per i Suoi atti, l’operato o il comportamento. Più genericamente, parlar bene di Dio.”

ATTI 16:25-34

Paolo e Sila dopo essere stati picchiati ingiustamente. Scherniti, minacciati e rinchiusi in galera, invece di autocommiserarsi o preoccuparsi, pregarono e lodarono! La lode a Dio spezza le catene. Non c’è cosa migliore che passare tempo alla presenza di Dio, lodandolo e adorandolo (porterò un messaggio a parte sull’adorazione). Lodando insieme e pregando insieme si manifesta la presenza di Dio.

Hillel significa “encomiare” e noi lo usiamo per il concetto di “lodare”, ma è la traduzione astratta, che non si accorda con il modo molto pratico ebraico. Deriva da Hallal che significa “risplendere”. Loro guardando la stella polare risplendere e stabile punto di riferimento rispetto alle altre stelle, la usavano come guida per il viaggio. Nel concetto ebraico lodiamo Dio guardando Lui come la nostra “stella polare”, Colui che ci guida, che risplende per mostrarci la direzione.

La lode è fondamentale per il cristiano, in quanto ci fa focalizzare su Dio come nostra Stella polare e non ci fa perdere tra le magagne della vita. Lodare Dio ci fa stare in piedi nella tempesta. Lodare Dio ci permette di essere stabili e irremovibili nelle difficoltà della vita.

Un cristiano che non loda, è un cristiano in balìa dei venti nel mare in tempesta, e non sa dove andare neanche quando il mare è calmo.

Un cristiano che loda ha i punti di riferimento quando si trova in una tempesta. Può attraversare difficoltà, ma sa dove deve “andare”.

CONCLUSIONE. Nelle questioni quotidiane della vita, puoi cercare di andare avanti con le tue forze, ma senza ottenere grande risultato. Dio Onnipotente è anche un Dio vivente. Lodare Dio, cioè encomiarLo per le Sue grandi capacità e la Sua potenza, ci consente di mettere le cose nella giusta prospettiva. Ci permette di evidenziare la piccolezza dei problemi che affrontiamo rispetto alla Sua grandezza. Però la vera lode nasce quando Dio è il nostro “Hallal” cioè risplende su di noi ed è la nostra Stella polare che ci illumina il cammino, quando noi seguiamo le Sue coordinate e direttive per la nostra rotta in questa vita. Solo in questo modo non saremo sballottati qua e là, dispersi. Dio parla, attraverso la Sua Parola e attraverso il Suo Spirito, solo riconoscendo la Sua grandezza, lodandolo e ascoltandolo quotidianamente potremo uscire dal carcere come hanno fatto Sila e Paolo.

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Arruolati sotto il generale Agnello

Arruolati sotto il generale Agnello
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Nella prima parte abbiamo affrontato il perché dell’istituzione del sacrificio degli agnelli. Che non era sufficiente ma in realtà serviva come simbolo fino all’adempimento del suo significato, cioè la venuta di Cristo: il vero Agnello!

-Abbiamo visto un valore passato e molti si fermano a quello: darci la salvezza se crediamo nel Suo sacrificio. Poi in realtà ci sono ben 2 valori futuri dell’essersi sacrificato come Agnello senza macchia: uno dei 2 è scampare il giudizio se lo onoriamo come Dio tanto quanto onoriamo il Padre.

GIOVANNI 5:22-23 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato.

Tanti vedono un Dio cattivo, e un Gesù vittima. Invece Gesù venne di Sua spontanea volontà a sacrificarsi e mostrare “grazia” verso di noi. E se non riceviamo questa grazia, e non ringraziamo per la grazia, passiamo sotto la Sua condanna. Sì, Gesù giudice che condanna chi non lo ringrazia con la propria vita!

APOCALISSE 5:1-14 Vidi nella destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. E vidi un angelo potente che gridava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?» Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, né guardarlo. Io piangevo molto perché non si era trovato nessuno che fosse degno di aprire il libro, e di guardarlo. Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.
Quand’ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode».
E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli».
Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!»
E gli anziani si prostrarono e adorarono.

-Si creerà una situazione di stallo in cielo, in quanto nessuno sarà degno di aprire il giudizio sui ribelli. Eccetto l’Agnello immolato, Cristo, Lui è l’unico degno di aprire il giudizio dei 7 sigilli.

Quindi il 2° motivo per cui Gesù è diventato Agnello, è per essere degno di aprire la grande Tribolazione contro gli abitanti della terra che lo hanno rigettato e hanno preferito vivere per sé stessi! Coloro che hanno rifiutato i Suoi insegnamenti! Cosa vuol dire credere agli insegnamenti di Gesù? Vuol dire essenzialmente viverli e praticarli, “con” Gesù, quotidianamente. Si parla di relazione personale!

Per affrontare il terzo motivo per cui Cristo è diventato agnello, leggiamo un altro versetto di Apocalisse. Parlando della bestia, in APOCALISSE 13:8 sta scritto: “L’adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato.”

Leggendo questo versetto con attenzione e meditandolo, mi si è aperto un mondo. Spesso si predica sull’importanza che i nostri nomi siano scritti nel libro della vita. E’ importante che si faccia. Ma non ho mai sentito alcuno puntualizzare a chi appartenga questo libro, e come si possa far inserire i nostri nomi all’interno. Si dice di credere in Dio, ma non è quello che dice questo versetto.

Rileggiamolo…

…sì, il libro della vita “dell’Agnello che è stato immolato”. Questo libro parla di Gesù e appartiene a Gesù. Questo vuol dire che è la Sua opera, il Suo “ministero”, non il nostro.

I nostri nomi non devono essere scritti “nel libro della vita” come se questo libro fosse una lista di chi è salvato e chi no.

I nostri nomi devono essere scritti nel “libro della vita dell’Agnello immolato” (Ap 13:8): il libro è la biografia di Gesù, parla di quello che Lui ha fatto in questi millenni sulla terra, e di chi ha lavorato CON Lui. Se tu hai avuto a che fare con Gesù, in modo determinante, fattivo, attivo, proattivo, in modo sufficiente da “meritare” di essere citato grazie a questa collaborazione, allora il tuo nome potrà essere scritto in questo libro della vita dell’Agnello-Gesù Cristo. Non si parla di nostre opere umane, ma di collaborare nel Suo ministero!

Non devo arrabattarmi a fare quello che penso sia giusto, o penso sia la mia chiamata, ma devo chiedere a Cristo il Capo, dove vuole impiegarmi, e ascoltare attentamente la Sua risposta!

Se non hai mai collaborato con Lui, non hai mai agito sotto la Sua diretta supervisione, non hai mai preso comandi direttamente da Lui, allora potrebbe non essere scritto il tuo nome anche se sei credente: infatti il libro non è la “lista dei credenti”, ma il “libro della vita dell’Agnello”. Non è questione di fare buone opere o di credere in Gesù, ma è questione di essere stati arruolati agli ordini dell’Agnello immolato e avere servito sotto di Lui, con Lui come generale!

Ti esorto e mi esorto, a collaborare con l’Agnello. Ad ambire di vedere il tuo nome scritto non “nel libro della vita”, ma “nel libro della vita dell’Agnello immolato”. Essere conosciuti in terra e in cielo, non tanto come salvati, ma come collaboratori di Gesù, che ascoltano e ubbidiscono ai comandi del loro Generale!

CONCLUSIONE. Quindi l’Agnello è morto per:

1-salvarci se applichiamo il Suo sangue sulla nostra vita.

2-essere degno di giudicare i ribelli che non gli ubbidiscono.

3-avere un Suo ministero sulla terra e arruolarci nel Suo esercito, e inserire il nostro nome nel Suo libro della vita, se ubbidiamo ai Suoi comandi.

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7 obiettivi dello Spirito Santo

7 obiettivi dello Spirito Santo
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Come dico spesso, l’essere umano è stato creato per avere rapporti sociali perché Dio stesso, il Creatore, è una persona che desidera rapporti sociali con l’uomo. Noi siamo stati creati anche per avere rapporti sociali con Dio stesso.

Tanti dicono di credere in Dio, ma non hanno alcun rapporto con Lui. Tanti altri sanno che Dio desidera un rapporto con loro, e almeno in passato lo hanno avuto, ma non sanno niente di Dio, o molto poco, o non parlano più con Lui o non lo ascoltano più, o tutte queste cose insieme.

Oggi vorrei approfondire la persona dello Spirito Santo, capire chi è e cosa fa. Cosa vuole, e come distinguere quando è Lui e quando non è Lui. Lo Spirito ha 7 scopi e azioni (almeno 7 sono quelli che ho trovato in Giovanni). Non sto parlando di doni, ministeri, o del frutto, ma proprio di 7 scopi dello Spirito per conoscerLo e distinguerLo.

GIOVANNI 14:22-26 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.

Questo brano segue quanto abbiamo letto la scorsa settimana. Prosegue il discorso sul fatto che chi ama Gesù, osserva e si attiene alla Sua Parola e ai Suoi comandamenti-insegnamenti. Così facendo verremo amati dal Padre, in un modo speciale, e instaureremo con Lui un rapporto speciale e profondo. Un ruolo speciale, da collegamento, lo svolge lo Spirito Santo. Ma non è un ruolo passivo, bensì un ruolo attivo attraverso 7 (e più) azioni e scopi!

  1. consolarci

Se sei scoraggiato, demoralizzato, depresso, puoi vincere la tua negatività, ma il punto è ricevere lo Spirito Santo, i Suoi pensieri, la Sua presenza e lasciarlo operare liberamente. Lui non vuole lasciarci in trappola nell’angoscia, ma liberarci e darci la gioia della Sua presenza. Vorrei chiarire che né tu e né io siamo al centro, ma è Gesù al centro, però il Padre ci ama e ci manda il Consolatore anche se non siamo noi al centro!

Parakletos: avvocato, intercessore, consolatore, conforto, aiutante.

  1. insegnarci ogni cosa

Lo Spirito Santo vuole insegnarci. Potremmo pensare di essere “strutti” di nostro, cioè già pronti per criticare quello che fa questo, e quell’altro che fa quest’altro. Potremmo essere convinti di saper affrontare la vita e ogni situazione, ma abbiamo bisogno dell’insegnamento quotidiano da parte dello Spirito Santo! La nostra saggezza umana è utile in piccolissima parte, ma per il grosso è infallibile solo la saggezza dello Spirito!

  1. ricordarci le cose dette da Gesù

Per me la Bibbia è la cosa più preziosa al mondo, puoi conoscerla a memoria, ma senza lo Spirito Santo, non ti servirà a molto. E’ uno dei ruoli dello Spirito Santo, il ricordarci cosa ha detto Gesù e farlo fruttificare nella nostra vita. Gli insegnamenti di Gesù sono stati sentiti da migliaia di persone mentre era in vita, e da miliardi di persone nel corso della storia, ma solo le persone che si sono prostrate ai piedi della croce e con cuore sincero chiedevano di ricevere la rivelazione dello Spirito, hanno potuto vedere la loro vita cambiare e la mano di Dio all’opera!

GIOVANNI 15:22-27 Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. Chi odia me, odia anche il Padre mio. Se non avessi fatto tra di loro le opere che nessun altro ha mai fatte, non avrebbero colpa; ma ora le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio. Ma questo è avvenuto affinché sia adempiuta la parola scritta nella loro legge: “Mi hanno odiato senza motivo“.
Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.

  1. testimoniare di Gesù

In un mondo in trappola, Gesù è venuto a portare luce e libertà. Una speranza. Il mondo non vuole ascoltare la Sua voce, ma si compiace delle tenebre, eppure ci saranno ancora altri milioni di persone che si convertiranno e che preferiranno la luce alle tenebre. Questo accadrà grazie allo Spirito che testimonierà di Lui, e a noi se siamo Suoi strumenti. Lo Spirito non testimonia la bravura dell’uomo, ma la bravura di Cristo. Non testimonia della bontà dell’uomo ma della bontà di Cristo. Mi spaventano sempre le profezie che non sono incentrate su Cristo, perché lo Spirito testimonia di Cristo, quindi una profezia che non testimonia di Cristo, probabilmente non viene dallo Spirito Santo. Non mi interessa una roba del genere!

Anche i miracoli e le guarigioni, sono possibili, anzi avvengono ancora oggi, più di 2.000 anni fa con Gesù, ma quello che opera lo Spirito, testimonia di Gesù non dell’uomo!

GIOVANNI 16:12-15 Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà.

  1. guidarci nella verità

Non cadere mai nell’errore di decidere della tua vita. Sì sei intelligente e hai la testa sulle spalle, ma i nostri passi vanno nella giusta direzione, quando seguiamo Gesù, quando siamo guidati dallo Spirito Santo. Potremmo inizialmente sentirci frustrati come dei bambini che non possono giocare con i giocattoli che vorrebbero loro, ma lo Spirito solo è in grado di non farci cadere nella menzogna. Se pensi di essere arguto, attento che già questa è una menzogna. Solo lo Spirito ci può guidare nella verità, e se non lo riesci a sentire, chiuditi nella cameretta e aspetta. Se hai bisogno di prendere una decisione urgente, fai aspettare la decisione! Decide lo Spirito e deve guidare lo Spirito!

  1. annunciare le cose a venire

Ovviamente il fulcro di questo scopo è l’escatologia, cioè lo studio degli ultimi tempi. Ma in realtà lo Spirito può annunciare anche altre cose a venire, quando serve per farci maturare in Cristo, e salire a livelli di fede maggiori.

Abbiamo già raccontato di come il Signore ci ha parlato negli ultimi anni. Che Sara sentiva da parte del Signore la parola “quarantena” nel dicembre 2019, e non si sarebbe parlato di fare una quarantena in Italia e nemmeno in Cina, se non un mese dopo. A dicembre ancora nessun giornale aveva scritto niente riguardo il Covid. C’era solo quel medico cinese, non ascoltato dai suoi capi, figurarsi dai giornali. Addirittura il Signore aveva cominciato a dire a me oltre un anno prima “scorte per 3 mesi”, e io facevo una testa tanta a Sara dicendole di fare scorte per 3 mesi. La mia testa aveva ipotizzato uno shock energetico, e quindi sarebbe servito cibo che si potesse mangiare anche senza scaldarlo e senza conservarlo in frigo, ma quella era una mia reinterpretazione di quello che mi aveva detto lo Spirito “scorte per 3 mesi”. Lo Spirito preannuncia gli “ultimi tempi” ma anche i “prossimi tempi”. Ti mette al sicuro da calamità, scoraggiamenti, difficoltà. Non vuol dire evitare i problemi, ma se ascolti lo Spirito hai una corsia preferenziale in mezzo al “traffico” di questo mondo.

  1. glorificare Gesù

Abbiamo parlato dell’importanza del testimoniare di Gesù. Siamo qui per questo. Ma c’è uno scopo più alto (se possibile), glorificare Gesù. Dio è degno di gloria, e non condivide la Sua gloria con nessuno, anche perché nessuno è degno di ricevere parte della Sua gloria. Non c’è luogo migliore dello stare nel “Kavod” del Signore, e sentire il peso della Sua gloria. Ovviamente qui sulla terra possiamo sperimentarlo in parte, ma considerate che le vite vengono cambiate alla presenza del Signore. Cuori vengono sanati, malattie vengono guarite e persone legate vengono liberate.

E’ buono anche prepararsi perché è questo che faremo in cielo. Non staremo a truccarci tutto il giorno. Non giocheremo a pallone da mattina a sera. Non so come saranno le attività, ma di sicuro glorificheremo Dio!

CONCLUSIONE Lo Spirito Santo ci riporta la voce di Dio, e per distinguerLo dalle “false voci” che vengono dal nemico o dalle distrazioni, è bene capire quali sono i Suoi scopi. Ogni altro scopo o risultato (ansia, inganno, falsità, stress, gloria dell’uomo, confusione, dottrine strane, idoli che sostituiscono Gesù) è da rigettare!

Invece la Parola ci invita tutti a riconoscere le azioni dello Spirito nella nostra vita, che sono: consolarci, insegnarci ogni cosa, ricordarci le cose dette da Gesù, testimoniare di Gesù, guidarci nella verità, annunciare le cose a venire, glorificare Gesù.

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Studio sullo Spirito Santo (parte 4) – Il potenziamento del cristiano

Studio sullo Spirito Santo (parte 4) – Il potenziamento del cristiano
Studi Biblici

 
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Ogni essere umano è suddiviso in 3 parti: corpo, anima e spirito. Anche le relazioni interpersonali possiamo condurle in queste 3 dimensioni. Se però le relazioni rimangono sul livello base del corpo, oppure evolvono solo sul livello dell’anima, si mantengono su un livello di incompletezza.

Siamo nati per vivere in tutti e 3 i livelli nelle relazioni con gli altri esseri umani, dando priorità al livello dello Spirito. Infatti i matrimoni che partono dal livello esteriore, sono i primi a crollare. Quelli più focalizzati sull’anima e la condivisione e meno sul livello fisico esteriore, funzionano molto meglio perché vivono un percorso di crescita e scambio. Le coppie che a questi livelli aggiungono anche il livello dello Spirito, vivono una pienezza, non raggiungibile dalle altre. Per relazionarci con Dio invece dobbiamo relazionarci esclusivamente sul livello dello Spirito.

1 CORINZI 2:11 chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio.

Noi siamo soprattutto esseri spirituali e una relazione vissuta nello Spirito (con le persone e con Dio) ci riempie in tutti gli aspetti.

C’è una differenza tra una discussione intellettuale di cose spirituali e una vera amicizia spirituale. Tutti conosciamo Dio, ma in realtà lo conosciamo veramente quando sappiamo personalmente cosa vuole e cosa dice!

1 CORINZI 2:12 Ora noi abbiamo ricevuto lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate

Nessuno conosce i pensieri di Dio tranne il Suo Spirito, ma Egli ci ha dato il Suo Spirito! Avendo comunione al livello spirituale con il Creatore, possiamo conoscerlo veramente!

Immaginiamo un re del medioevo, che non agisce come re. Magari dorme nel castello, ma quando arriva un esercito straniero per conquistare il regno, lui non ordina al proprio esercito di reagire e proteggere la popolazione. Sarebbe assurdo! Questo regno non potrebbe durare! I suoi abitanti finirebbero in schiavitù e tutto sarebbe depredato. Non è sufficiente il titolo, neanche la posizione sul trono, ma bisogna anche svolgere le funzioni della regalità. Il titolo e il posto non hanno alcun valore senza la funzione e l’esercizio del potere.

Come figli di Dio siamo diventati coeredi con Cristo:

ROMANI 8:17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.

Siamo eredi di stirpe reale e come tali abbiamo l’incarico di portare avanti la missione del nostro patriarca. La Sua conquista e il Suo Regno sono diventati nostri in quanto adottati come Sua discendenza. E’ il nostro compito e lo scopo della nostra vita! Per essere efficaci nel nostro destino, dobbiamo scoprire ed esercitare il potere che ne deriva!

1 PIETRO 2:9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.

La posizione precede sempre il potere, dobbiamo essere in Cristo prima di poter fare qualcosa per il Suo Regno!

ATTI 1:4-5 Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’attuazione della promessa del Padre, «la quale», egli disse, «avete udita da me. Perché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni».

Lo scopo della tua vita è l’avanzamento del Regno di Cristo, e tuo (in quanto erede), ma per svolgerlo è essenziale il potenziamento dello Spirito. Gli apostoli erano stati addestrati 3 anni e mezzo per andare a predicare il Vangelo. Sapevano tanto! Già dopo 1 anno, Gesù li aveva mandati a fare “praticantato” cacciando demoni e guarendo le persone. Eppure qui dice che non erano pronti, ma dovevano aspettare ad iniziare il loro ministero fino a quando non sarebbero stati “battezzati in Spirito Santo” (ATTI) e “rivestiti di potenza dall’alto” (LUCA 24:49).

Potrete dire che non avevano ancora ricevuto lo Spirito Santo, ma in realtà non è così:

GIOVANNI 20:21-22 Allora Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi». Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo».

Ricevettero lo Spirito Santo prima che Gesù ascese in cielo, ma non ricevettero la potenza, il battesimo, il riempimento, il traboccare dello Spirito! Quello avvenne a Pentecoste e non poterono andare nemmeno ad evangelizzare o testimoniare di Gesù, senza il riempimento. La sola ricezione dello Spirito non bastava!

ATTI 2:4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

Avevano già ricevuto lo Spirito Santo, ma con il riempimento le cose cambiarono. Potevano andare e espandere il Regno di Dio! Potevano adempiere lo scopo della loro vita, così noi, con il riempimento possiamo adempiere il nostro scopo!

Uno degli elementi più importanti del riempimento è il parlare in altre lingue. Non si può dichiarare che il 100% dei riempiti di Spirito Santo parli nelle lingue dello Spirito, ma è una cifra lì vicino. Non si può nemmeno dichiarare che le lingue erano un esperienza di altri tempi che oggi non serve più, infatti vediamo in ATTI 2:38-39: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà».

Qui Pietro dichiara che il dono dello Spirito Santo è fruibile da tutti coloro che credono!

Lì a Gerusalemme, di Pentecoste erano presenti molti ebrei nati fuori da Israele, e che possedevano lingue natìe diverse dall’ebraico.

ATTI 2:8 Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa?

Gli apostoli erano galilei popolani senza istruzione, e grazie al riempimento nello Spirito Santo parlavano lingue e dialetti di regioni lontane come se loro fossero madri-lingua. Le persone dichiaravano:

ATTI 2:11-12 li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». Tutti stupivano ed erano perplessi…

Non era un parlare senza senso o sconnesso. Loro parlavano delle grandi cose di Dio, in lingue che non conoscevano!

Negli Atti degli apostoli ci sono in totale 4 racconti riguardo il riempimento nello Spirito Santo. In 3 di questi, l’evento è accaduto a persone che erano già credenti, mentre nel 4° si stavano convertendo. In tutti i casi il battesimo ha causato prove “udibili” e “visibili”.

-In ATTI 8:12-18 incontriamo Filippo che evangelizza la Samaria, moltissime persone si convertono e “nascono di nuovo”, diventano figli e figlie di Dio. Nonostante questi aspetti molto importanti, vediamo che la chiesa di Gerusalemme manda là, Pietro e Giovanni a “pregare affinché ricevessero lo Spirito Santo”. Queste persone avevano creduto, erano state battezzate in acqua, e sicuramente erano state toccate dallo Spirito Santo, ma mancava il “riempimento” e i due apostoli vengono inviati lì per quel motivo (facendo 50 km a piedi)!

In questo brano non si parla esplicitamente delle “lingue” o della “profezia”, ma è evidente che ci furono in quanto Simone “vide” che le persone ricevevano lo Spirito Santo con l’imposizione delle mani (v.18).

Quando ricevi la salvezza, sei riposizionato in Cristo – diventi parte della Sua eredità e del Suo Regno. Non sarai ripieno, comunque, della potenza dello Spirito finché non la chiederai al Padre:

LUCA 11:13 Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!

Il mondo (coloro che sono lontani da Dio) non può ricevere lo Spirito di verità (GIOVANNI 14:17). Quindi sta parlando a credenti, figli di Dio, nati di spirito, nati di nuovo, ma che hanno ricevuto lo Spirito Santo per la conversione, non il riempimento.

-Nella storia della conversione di Paolo, vediamo che la caduta, la visione e la conversazione con la voce di Gesù, causarono la sua conversione.

In seguito Anania fu mandato dallo Spirito Santo da Paolo per due scopi precisi: “Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo” (ATTI 9:17).

Anche Paolo, prima si convertì, poi ricevette il riempimento dello Spirito Santo con la manifestazione esteriore del parlare in lingue (sicuramente immediata, comunque in seguito dichiarò che lui parlava in lingue spessissimo e più dei credenti di Corinto, vedi 1 CORINZI 14:18).

-Nella storia di Pietro e Cornelio vediamo come gli strumenti per l’evangelizzazione e l’impartizione dello Spirito Santo, siamo noi credenti. Infatti l’angelo non evangelizzò Cornelio, ma gli disse di chiamare Pietro, una persona che lui non conosceva, in un luogo che non conosceva. Allo stesso modo Pietro non conosceva Cornelio e non sarebbe mai andato da un “pagano” se non glielo avesse detto il Signore mentre era in preghiera (ATTI 10:19-20, 28-29). In entrambi, lo Spirito non diede dettagli, spesso infatti ci tiene all’oscuro delle cose, anche perché comunque non capiremmo, oppure non coopereremmo, invece dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito!

Pietro li evangelizzò, ma non avrebbe mai pregato affinché ricevessero lo Spirito Santo, così in questo caso lo Spirito li riempì lo stesso per far capire che il piano di salvezza includeva anche i gentili (ATTI 10:45-48). Per questo motivo in questo caso fu stravolto l’ordine “conversione – battesimo in acqua – poi nello Spirito”.

-Poi nel racconto di Paolo ad Efeso, vediamo che tra le prime cose che chiede è: “Riceveste lo Spirito Santo quando credeste?” (ATTI 19:2). Perchè è importante verificare questo aspetto? Perché per essere efficaci nel Regno di Dio, e non cadere schiavi dei piani del nemico, lo Spirito Santo in noi è l’unica copertura e potenza (vedi ATTI 1:8)! Paolo spiegò il messaggio della salvezza in Cristo, li battezzò in acqua e poi ricevettero il riempimento dello Spirito mediante l’evidenza delle lingue e della profezia (ATTI 19:3-6). Profezia vuol dire predicare messaggi rivelati da Dio e sono incentrati su Gesù, e per un credente senza lo Spirito è impossibile (1 CORINZI 2)! Senza il potenziamento dello Spirito non possiamo fare niente per il Signore, e la stessa nostra vita terrena è indebolita!

Nel prossimo incontro affronteremo i diversi tipi di manifestazione del parlare in lingue.

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Sperimentare la pace di Dio in tempi di ansia

Sperimentare la pace di Dio in tempi di ansia
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Si può ricevere pace nella malattia o nella difficoltà? Chi può ricevere pace? Come si può ricevere pace?
Isaia 53:4-5 è una profezia riguardo lo scopo della venuta di Gesù e delle Sue sofferenze con 500 anni di anticipo.

In questo brano leggiamo che Gesù ha pagato un prezzo carissimo, con le umiliazioni e con la propria vita, per darci pace. E’ stato coronato di spine affinché noi fossimo coronati di pace. Il versetto 1 del capitolo ci fa capire chi può sperimentare la pace e la potenza di Dio, cioè chi crede al messaggio di Dio!
La grazia offre, la fede riceve!
Vedremo poi che abbiamo bisogno di capire che la pace e la volontà di Dio per noi, proprio perché il prezzo è già pagato.
La pace possiede una sua potenza che è divisa in 3 parti: custodisce e protegge come una sentinella, guida e dona. In Filippesi 4:6-7 leggiamo che dobbiamo abbandonare l’ansia, questo è il primo passo, poi dobbiamo presentare a Dio le nostre richieste, passare tempo nella lode, nell’adorazione e nel ringraziamento, e solo così la pace potrà “custodire” i nostri cuori. E’ soprannaturale, ma è preceduto da alcune nostre azioni naturali.
In Colossesi 3:15 leggiamo anche che la pace deve regnare sui nostri pensieri e sulle nostre volontà. Il termine originale di regnare è agire da arbitro. Cristo vuole guidare le nostre menti, vuole che la Sua pace regni sulle nostre, e questo è nel nostro interesse. Non puoi avere pace se non ricevi Cristo, non puoi nemmeno ricevere Cristo senza ricevere la Sua pace, perché lei deve regnare sulla nostra vita.
Inoltre Gesù, e la Sua pace, dona salute, riposo e lunga vita, come leggiamo in Proverbi 14:30, Salmo 4:8 e Matteo 11:28.
Ma come si ottiene praticamente la pace nelle difficoltà? Nel Salmo 34:14 leggiamo che la pace va cercata. E così leggiamo anche in Romani 14:19, in 2 Timoteo 2, Ebrei 12 e 1 Pietro 3.
Allora la domanda è: come si ricerca la pace? Ci sono due azioni che dobbiamo svolgere. La prima è cibarci costantemente delle Sacre Scritture, “Grande pace hanno quelli” che amano le Scritture (Salmo 119:165, leggere anche Proverbi 3:1-2, 2 Pietro 1:2, Romani 15:13 e Ebrei 4:3). Abbiamo bisogno di meditare le Scritture, senza fretta, senza distrazioni, e la pace e la gioia saranno moltiplicate. Questo perché Gesù vuole darci vita. Infine ritornando a Filippesi 4:6 vediamo quanto è importante passare del tempo in comunione diretta con Dio, in preghiera. Potremmo riassumerlo con: non siate ansiosi di nulla, pregate per tutto!
Per concludere, la pace è la volontà di Dio per la tua vita, c’è una parte che spetta a noi, e una parte che spetta a Dio.

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La forza centrifuga dello Spirito

La forza centrifuga dello Spirito
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La parola regno ricorre 500 volte nella Bibbia. Dio ha creato l’universo, è buono e giusto, ed è più che in grado di governare equamente. Ma in Genesi 1:26-28 leggiamo che Lui ha voluto cedere all’uomo il dominio sulla terra. Da quel momento sulla terra ciò che accade è causato dall’uomo. In realtà con la caduta, grazie a Genesi 3:14-19, capiamo che l’uomo è in continua lotta con il nemico e che spesso rinuncia alla lotta consegnando la propria autorità al diavolo. La fame, le guerre e tutto quanto di brutto avviene sulla terra non è volontà di Dio.
In Matteo 6:9-10, leggendo la famosa preghiera del Padre nostro, vedremo che Gesù ci ha insegnato a pregare affinché sulla terra venga fatta la volontà di Dio tramite il Regno di Dio, altrimenti se non preghiamo, la volontà di Dio non viene fatta. Tramite Romani 14:17 capiremo che il Regno di Dio è “giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo”, per cui una vita piena può essere vissuta compiendo 3 passi: ricevere lo Spirito Santo, vivere nello Spirito, e far fluire da noi lo Spirito. In pratica è questo essere guidati dallo Spirito, non solo un esperienza unica fatta una volta nel passato, ma un vivere costante e traboccante. Ciò può avvenire quando l’azione nella nostra vita parte dal centro della nostra vita, dallo Spirito umano vivificato dallo Spirito Santo, per andare a operare verso l’esterno sull’anima e sul corpo (questa è la forza centrifuga dello Spirito). Invece l’uomo carnale, lascia che la propria carnalità o umanità, guidi la propria anima, e poi intrappoli il proprio Spirito umano impedendo allo Spirito Santo di operare (questa è la forza centripeta della carnalità).
Possiamo vivere nella gioia, nella pace e nella giustizia soprannaturale di Dio solo se lasciamo libera la forza centrifuga dello Spirito di operare in noi e attraverso di noi, dal nostro Spirito verso l’esterno.

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La strada del Padre

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27/12/20 – Oggi, leggendo Isaia 55:8-9 vedremo che le vie di Dio sono più alte delle nostre, e i Suoi pensieri più alti dei nostri pensieri. Per capire la volontà di Dio dobbiamo abbandonare la nostra mentalità umana, non solo peccaminosa ma anche “terrena”, e prendere la mentalità dello Spirito. Dobbiamo essere sensibili e sentire quello che il Padre dice e vedere ciò che il Padre fa. Gesù conferma questo in Giovanni 7:6 e 8:25-26. Non faceva o diceva ciò che è giusto, non condivideva il messaggio del Padre, ma diceva “le cose che ho udito” e faceva solo ciò che vedeva fare al Padre. Leggendo 2 Re 6:8-23 vedremo come Dio possa rivelare cose segrete e profonde, con un valore eterno, oltre che specifico per la nostra salvezza. In Ebrei 11:1 vedremo che fede non è credere solo che Dio esista, ma una trasformazione e un cambiamento interiore profondo, che può essere compreso meglio analizzando il versetto nel testo originale.

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Cosa fa il Padre? (parte 2)

Cosa fa il Padre? (parte 2)
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Abbiamo già visto che Gesù quando era sulla terra aveva dei limiti: non poteva sapere il giorno o l’ora del Suo ritorno, non potè compiere miracoli finché non ricevette lo Spirito Santo, non poteva guarire chi non veniva a Lui, come a Nazaret, etc..)
Fu 100% uomo e 100% Dio, eppure diventando uomo limitò alcuni dei Suoi poteri e cominciò a fare miracoli solo dopo il battesimo nello Spirito. Gli stessi miracoli e guarigioni, li faceva solo dopo aver pregato. La caratteristica però, è che non pregava mai per dei miracoli, ma pregava per essere in comunione con il Padre e farsi dare indicazioni sulla Sua volontà. Caratteristica importante per noi è l’imparare ad ascoltare la voce di Dio. Tramite 1 Samuele 3, vedremo come il profeta Samuele imparò sin da bambino ad ascoltare la voce e la volontà di Dio.
In Giovanni 6 vedremo che prima della moltiplicazione Gesù salì sul “monte” a pregare. Poi scendendo si trovò la situazione di una folla affamata, senza che ci fosse abbastanza cibo o soldi per comprarlo, ma Lui “ben sapeva cosa avrebbe fatto”. Gesù camminava nel livello della gloria, in comunione costante con il Padre. Faceva “solo quello che vede fare al Padre”, e per questo non poteva venire sorpreso dalle difficoltà. La rivelazione di Dio viene solo da una vita di preghiera e di ascolto di Dio, non da una preghiera saltuaria e interessata ad un problema contingente.

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Cosa fa il Padre?

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Gesù quando era sulla terra aveva dei limiti: non poteva sapere il giorno o l’ora del Suo ritorno, non potè compiere miracoli finché non ricevette lo Spirito Santo, non poteva guarire chi non veniva a Lui, come a Nazaret, etc..)
Analizzando Giovanni 1:29-34 vedremo che Gesù dovette ricevere lo Spirito Santo e una volta ricevuto cambiò tutto. Suo cugino Giovanni Battista disse di non conoscerlo, in quanto lo vide come chi Lui era veramente il “Figlio di Dio”. 2 Corinzi 5:16 ci insegna a conoscere Gesù non più da un punto di vista umano ma divino e Giovanni Battista capì questo perchè si attenne alle istruzioni che ricevette dal Padre celeste. Anche Gesù agiva in base a ciò che udiva dal Padre, e a ciò che vedeva dal Padre. Da vero figlio, secondo la cultura ebraica, Lui si impegnava per portare avanti “l’azienda” del Padre (Giovanni 5:17-20). Dichiarava che da se stesso Lui non poteva fare niente se non la vedeva fare al Padre. In questo è di grande esempio per noi che abbiamo dimenticato di tenere gli occhi fissi sul Padre, e di fare ciò che Lui ci dice di fare. Solo in questo modo quando il Padre vorrà compiere meraviglie, noi ne saremo parte. Come quando Gesù diceva “seguimi” anche noi dobbiamo ricalcare le Sue impronte e imparare ad essere attenti alle opere del Padre e alle Sue azioni e non andare avanti per conto nostro.